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Wolfenstein II: The New Colossus

Wolfenstein II: Le Cronache della Libertà

In vista della conclusione del Season Pass, ci siamo gustati un'altra dose di Wolfenstein II.

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Abbiamo particolarmente apprezzato Wolfenstein II: The New Colossus, e così quando il Season Pass dello sparatutto rabbiosamente satirico di Machine Games è giunto a conclusione, eravamo più che felici di tornare a giocare in compagnia di Wolfenstein II per una nuova massiccia dose di violenza e di narrazione ironica. Questa serie di contenuti include nove missioni storia, organizzate in tre mini-campagne che culminano in una battaglia in cui bisogna distruggere una potente nuova arma capace di una distruzione insondabile.

Le tre mini-campagne hanno tutte come protagonista un unico personaggio. Ognuno incarna le tre abilità tra cui giocatori possono scegliere nella campagna principale, e dunque Joseph "Gunslinger Joe" Stallion può sfondare i muri e rovesciare le guardie con le Ram Shackles, Agent Silent Death (AKA Jessica Valiant) può infiltrarsi in piccole aperture sul pavimento (come BJ può usare il Constrictor Harness), e il capitano Gerald Wilkins può accedere a nuove aree usando trampoli meccanici chiamati Battle Walkers. Gli stili di gioco con cui queste abilità sono progettate sono ulteriormente rafforzati dalle impostazioni variabili di salute e armatura, quindi Wilkins può, ad esempio, indossare più armature rispetto a Agent Silent Death.

Potremmo anche dire che i tre personaggi rappresentano tre modi diversi di giocare, dove l'indomita aggressività di Joe si giustappone agli omicidi subdoli di Jessica Valiant, mentre il capitano Wilkins probabilmente si trova nel mezzo. Infatti, i giocatori sono incoraggiati ad esplorare tre serie di livelli che accolgono le varie abilità del trio, e se non riuscite a capire dove andare, cercate Wilkins, giù per Valiant, e avanti dritto per Gunslinger Joe. Oltre ad essere costruito attorno alle meccaniche di ciascun personaggio, ci sono alcuni ambienti dall'aspetto familiare che sono stati creati usando gli asset del gioco principale. Siamo stati mandati dappertutto, a visitare varie località del Nord America e a portare stelle in piccoli viaggi fuori dal pianeta. Il chi, cosa, dove, quando e perché lo lasceremo scoprire a voi.

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La configurazione è in gran parte la stessa, con piccole aree da conquistare una alla volta, ognuna delle quali piena di guardie di pattuglia, sostenuta dai pesanti, e controllata da comandanti che vi consigliamo saggiamente di uccidere prima, in quanto sono loro che chiamano i rinforzi. Ancora una volta ci sono un sacco di sfide, specialmente se riuscite a resistere alla tentazione di incassare i vostri progressi e decidere, piuttosto, di affrontare ciascuna area facendo affidamento sui salvataggi automatici per avere un punto di spawn ogni volta che morirete. E morirete, perché Wolfenstein II è uno sparatutto impegnativo e queste missioni DLC non sono diverse. Anzi, semmai hanno reso le cose più difficili aggiungendo ancora più guardie per rallentare i vostri progressi.

La trama viene raccontata attraverso alcune immagini in stile cartoni animati e, in questo caso, ci mancava la fluidità dei filmati che tanto abbiamo apprezzato nella campagna principale, e non c'è nemmeno un'area hub centrale che la tenga unita. Il doppiaggio è abbastanza buono, ma nel complesso è chiaro che queste missioni post-lancio non presentano lo stesso livello di cura e rifinitura del gioco completo. Anche la sceneggiatura non è del tutto onesta, anche se pensavamo che questo sia probabilmente più legato al fatto che hanno tentato di darci molto di più sul personaggio in meno tempo. Il risultato è stato che Agent Silent Death non ha mai smesso di fare riferimenti ai suoi problemi di alcolismo e il capitano Wilkins ha continuato a chiacchierare di omicidi di nazisti (è comunque Machine Games, quindi sono abbastanza consapevoli di prendere in giro la natura unidimensionale dei personaggi prima della fine).

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In termini di contenuti, vi godrete una serata o due di divertimento solido, un po' di più se affrontate tutte le sfide incluse nelle missioni della storia. Il secondo atto interpretato da Jessica Valiant è stato probabilmente il più breve, ma ci siamo davvero divertiti con le sezioni segrete di Wolfenstein e ci sono davvero piaciuti questi livelli, nonostante la loro brevità. Forse acquistato da solo, questo capitolo apparirebbe troppo breve e quindi insoddisfacente, ma quando lo si gioca come parte di una trilogia in un breve lasso di tempo, è assolutamente a suo agio tra le storie più lunghe e tradizionali di questo triplice Season Pass.

Le missioni con Gunslinger Joe sono state, nel complesso, abbastanza buone, e la sua abilità sicuramente ispira uno stile di gioco aggressivo. D'altra parte, le ultime missioni - The Deeds of Captain Wilkins - si sono rivelate un po' superficiali. Detto questo, abbiamo ridacchiato nell'ultimo paio di livelli, il che ha in qualche modo compensato la mancanza di assunzione di rischi per ciò che concerne la sua struttura.

Se presi singolarmente, ogni episodio potrebbe sembrare un po' deludente, ma se considerati insieme, le Cronache della libertà appaiono sorprendentemente coesive. A prezzo pieno, magari questo Season Pass è eccessivamente costoso, ma se riuscite a trovarlo ad un prezzo più economico, queste missioni offrono un gradito ritorno allo stile spettacolare di Wolfenstein. Non è così raffinato né divertente come The New Colossus e vengono riciclate un sacco di cose, ma è un post scriptum solido, e dal momento che vi permette di ricongiungervi con il miglior sparatutto storico uscito l'anno scorso, possiamo quasi soprassedere su una certa carenza in termini di valori produttivi.

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06 Gamereactor Italia
6 / 10
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Un po' di Wolfenstein in più va sempre bene; Tre diverse mini-campagne costruite attorno a diversi stili di gioco; alcuni momenti divertenti.
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Un sacco di contenuti riciclati, Spazio insufficiente per lo sviluppo del personaggio; Mancanza di raffinatezza rispetto al gioco base.
overall score
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