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Virginia

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Abbiamo dato un rapido sguardo al nuovo titolo di Variable State che mescola atmosfere alla Twin Peaks e X-Files, e con una profondità narrativa che ci ha ricordato True Detective.

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Attingere a piene mani da un medium all'altro sembra essere diventato un elemento imprescindibile nel settore entertainment contemporaneo. Molti definiscono questo fenomeno come una più pessimistica "mancanza di idee e creatività", ma per chi è nato e/o cresciuto nell'epoca della convergenza mediale, questo processo rappresenta, in realtà, solo un'evoluzione naturale e ben giustificata alla luce di un settore dell'intrattenimento sempre più coeso e dialogante tra le sue diverse parti. È proprio per questo motivo che l'operazione mossa da Variable State con Virginia - un'avventura in prima persona di prossima uscita, infarcita da contenuti thriller/mystery - non ci ha fatto gridare allo scandalo, dopo che gli sviluppatori hanno presentato il progetto come un prodotto videoludico che trae ispirazione, in termini di atmosfere, da serie cult anni Novanta, quali Twin Peaks e X-Files.

La scelta, inoltre, di prediligere uno stile narrativo e artistico molto cinematografico - che fa largo uso di espedienti recuperati in toto dalla settima arte, come jump cut e dissolvenze - rafforza ulteriormente l'idea che, soprattutto il genere adventure videoludico, non possa fare a meno, al giorno d'oggi, di aggrapparsi a ciò che oramai funziona da anni sul piccolo e grande schermo, tuttavia mantenendo inalterati i propri caratteri distintivi in quanto videogioco (dove l'azione del giocatore riveste un ruolo pregnante).

Recentemente, abbiamo potuto dare un'occhiata a Virginia grazie ad una breve demo messa a disposizione dallo studio su Steam (potete scaricarla a questo link gratuitamente) nel tentativo di saperne un po' di più sul gioco e provare a carpire qualche informazione in più dall'esperienza. La demo - poco più di un trailer interattivo dalla durata di circa dieci minuti - ci ha offerto qualche suggestione su ciò che il gioco finale sarà capace di offrire, e non neghiamo che - seppur in modo volutamente confuso - Virginia è riuscito ad attirare la nostra attenzione.

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In Virginia, vestiamo i panni di una giovane leva dell'FBI alle prese con il caso di un ragazzo scomparso di nome Lucas D. Fairfax, all'apparenza un adolescente come tanti altri, proveniente dalla classica famiglia perfetta americana di provincia (il padre, a quanto abbiamo intuito, è il pastore della parrocchia locale), ma che a quanto pare nasconde ben più di un mistero. Mentre ci troviamo in casa Fairfax, abbiamo modo di raccogliere prove e indizi in giro, a partire dalla stanza di Lucas dove, dietro un'intercapedine della cabina armadio, si nasconde quella che sembra essere una piccola camera oscura. Stacco.

Ci ritroviamo catapultati prima in una stanza di un motel, intenti ad osservare e studiare i documenti del caso e, poco dopo, con analoga rapidità, ci ritroviamo all'interno di un'auto, in una stazione di servizio, mentre attendiamo sotto la pioggia che la nostra partner torni a bordo. L'aspetto più affascinante di questa seppur brevissima demo sta proprio nell'atmosfera che si respira sin dai primi attivi di questa avventura. È evidente sin da subito - come i grandi conoscitori di serie TV come Twin Peaks o True Detective certamente sapranno - che l'attenzione narrativa non è rivolta tanto alla risoluzione del caso in sé, quanto piuttosto ad indagare le dinamiche relazionali tra i personaggi, scoprire i loro segreti e le loro personalità, andare a fondo di ciò che si nasconde sotto la superficie di esistenze all'apparenza abitudinarie e normali.

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E questo aspetto, seppur in appena dieci minuti di demo, traspare perfettamente in Virginia. L'atmosfera in bilico tra sogno e realtà viene ulteriormente enfatizzata dall'uso di uno stile artistico molto minimalista, ma al contempo impalpabile, quasi onirico, oltre ad una suggestiva colonna sonora accompagnata quasi esclusivamente da un pianoforte. Tuttavia, ciò che maggiormente intriga del nuovo titolo di Variable State sta proprio nella capacità di incuriosire il giocatore, spingerlo a formulare supposizioni, addentrarsi nel mondo sotterraneo e cupo delle personalità dei suoi personaggi, scavare a fondo delle situazioni per coglierne la vera essenza.

Insomma, i presupposti che accompagnano Virginia sembrano incredibilmente stuzzicanti. E a questo punto, non vediamo l'ora di scoprire se il gioco completo sarà all'altezza delle nostre aspettative (per il momento piuttosto alte) e quali misteri si celano dietro la cittadina rurale di Kingdom, che sembra nascondere ben più di un segreto.

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