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Twin Mirror

Twin Mirror - Prime impressioni

Ci siamo addentrati nel Palazzo della Mente di Sam, il protagonista di questo nuovo intrigante thriller/psicologico firmato dai Dontnod.

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La narrazione a bivi affonda le sue radici nei popolari «libri-game», opere di narrativa in cui il lettore ha la possibilità di partecipare attivamente alla storia, compiendo una serie di scelte che determinano snodi e finali diversi sulla base della strada intrapresa dallo stesso. Nonostante questo genere letterario abbia visto la luce già dagli anni Quaranta, è dagli anni Settanta e Ottanta che inizia a vivere una vera età dell'oro, condizionando attivamente anche un nuovo medium che all'epoca stava avanzando: il videogioco. E in effetti, videogioco e libro-game hanno molto in comune, in fin dei conti: sono entrambi opere interattive, in cui l'utente - sia esso lettore o giocatore - svolge un ruolo primario. È lui a determinare, in base alle proprie azioni, l'avanzare della storia, nonostante - ed è bene ricordarlo - esista un percorso predefinito, deciso da uno scrittore o uno sceneggiatore. L' «illusione della scelta», come si è soliti definire questa pratica, che rende però più immersiva e più accattivante l'esperienza ludica, sia essa di un videogioco o, per l'appunto, di un libro-game.

In questi anni, sono tanti gli studi di sviluppo che hanno lavorato su questo aspetto, dando questa piacevole illusione di controllo ai giocatori, ma quelli che si sono maggiormente distinti in questo settore nell'ultimo periodo sono sicuramente i Dontnod. Dopo averci tormentato con scelte complesse in Life is Strange (e il suo sequel, Life is Strange 2) e aver messo in discussione la nostra moralità in Vampyr, lo studio francese è pronto a regalarci una nuova emozionante avventura con Twin Mirror, un intrigante thriller/psicologico che rappresenta anche un po' una summa di tutte le opere precedenti dello sviluppatore. Annunciato nel 2018, non sapevamo ancora molto di questo titolo se non qualche informazione sporadica condivisa dallo studio in questo biennio. Di recente, però, abbiamo avuto l'opportunità di assistere ad una demo di circa 20 minuti che ci ha permesso di esplorare più a fondo le sue meccaniche e parte della sua trama; e se le premesse offerte da questo fugace assaggio sono indizio di qualcosa, non vediamo davvero l'ora di provare il gioco finale. Ma partiamo con ordine.

Twin Mirror
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Siamo a Basswood, West Virginia. Basswood è una cittadina fittizia, famosa principalmente per le sue miniere, da cui Sam, il nostro protagonista, è fuggito da qualche anno. È di ritorno nella sua città natale in occasione del funerale del suo migliore amico, Nick, morto a seguito di un incidente stradale. Sam non è per nulla felice di fare ritorno qui; e non solo per il tragico evento che lo ha costretto a rientrare, ma soprattutto per i tanti ricordi molto tristi legati a questo luogo. Sin da questa prima parte della demo, che rappresentano anche i primissimi minuti introduttivi del gioco, i Dontnod mostrano il loro talento, offrendoci una intro che ha un sapore tutto cinematografico. Attraverso alcuni dettagli e un uso ben studiato di campi lunghi e primi piani, accompagnando il tutto con una sapiente colonna sonora che respira a pieni polmoni l'atmosfera tipica di questi luoghi, lo studio francese ci immerge appieno nel mood di Twin Mirror.

Sam è un uomo tormentato, un ex reporter investigativo che si è lasciato tutto alle spalle a seguito di una difficile situazione. È dotato di una straordinaria mente analitica, che gli permette di captare indizi, che all'apparenza non hanno alcun collegamento, e metterli insieme per arrivare ad importanti deduzioni. I ricordi sono un altro elemento distintivo di Sam: l'uomo, infatti, è dotato di una sorprendente capacità di memorizzazione - una benedizione o una maledizione, dipende dai punti di vista - che gli permette di tenere traccia di informazioni cruciali e tenerle a mente. Per elaborare queste informazioni, Sam utilizza il Palazzo della Mente, che è una delle grandi meccaniche presenti nel gioco. Tale tecnica di memoria, che affonda le sue radici nell'Antica Grecia, gli permette infatti di accedere ad una sorta di database mentale contenente tutti i suoi ricordi e le persone da lui incontrate per fare valutazioni deduttive.

Durante la demo, abbiamo avuto un assaggio di questa meccanica. Arrivato al promontorio che sovrasta Basswood poco prima di recarsi alla veglia di Nick, Sam si imbatte in un binocolo turistico, attivando così un triste ricordo. È lì, davanti a quel binocolo, che aveva chiesto ad Anna, la sua ex fidanzata, di sposarlo. Tuttavia, la proposta di matrimonio non era andata a buon fine, un dolore che ha spinto Sam a lasciare la città e iniziare una nuova vita altrove. Il ricordo doloroso di Anna, tuttavia, attiva a sua volta una nuova caratteristica, nota come Memento, a cui è possibile accedere dal menu in pausa. Si tratta di una sezione i ricordi di Sam legati ad alcuni collezionabili che il protagonista trova esplorando l'ambiente (in questo luogo preciso, un cuore intagliato su un albero con le loro iniziali) e che sono legati ad Anna. Una volta trovato il collezionabile, è dunque possibile accedere al Memento, in cui scopriamo il retroscena legato a quel determinato oggetto.

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Un'altra grande caratteristica di Twin Mirror è il Doppio, che rappresenta anche un'altra delle meccaniche principali del gioco. Il Doppio è una sorta di alter-ego/voce della coscienza di Sam, un uomo che solo lui può vedere, e che compare nelle situazioni in cui Sam deve prendere decisioni importanti. Queste scelte hanno un impatto importante ai fini della narrazione in quanto influenza anche il suo rapporto con gli altri personaggi. Per offrirci un esempio di questa meccanica, abbiamo visto una sequenza in cui Sam incontra Joan, la figlia tredicenne di Nick nonché sua figlioccia. L'uomo, arrivato in un parcheggio, intravede la ragazzina che gli si avvicina e gli chiede di parlare in privato.

I due salgono in macchina e hanno una discussione, in cui Joan lo accusa di essere completamente sparito dopo essere andato via da Basswood, dimenticandosi dei suoi affetti più importanti, a partire da lei e suo padre Nick. Dopo la triste discussione, Joan si apre a lui e dice di nutrire dei sospetti sull'incidente che ha coinvolto il padre, anche perché, come sostiene sorridendo, Nick guidava come una nonna, e la dinamica dell'incidente resta molto dubbia. Visto il suo passato da giornalista investigativo, Joan chiede così aiuto a Sam per indagare sull'accaduto e provare a dare un senso a questa morte. Ed è esattamente qui che appare il Doppio, freezando Joan.

Il Doppio parla con Sam e lo induce a riflettere se accettare o meno di aiutarla, una scelta che avrà impatto decisivo sull'andamento della storia e sul suo rapporto con i personaggi. Nel caso della demo, Sam decide di non aiutarla e questo, ovviamente, avrà conseguenze sul suo rapporto futuro con Joan, che resta delusa dall'atteggiamento del suo padrino, al punto che decide di andare via. Ed è qui che si conclude la demo.

C'è un aspetto interessante su cui i Dontnod spingono in questa presentazione, che è il fatto è che non ci sono decisioni giuste o sbagliate all'interno di Twin Mirror. È tutto nelle mani del giocatore, il quale sceglie interamente il proprio percorso nel gioco, senza mai essere realmente giudicato per questo. E di questo lo studio ha già mostrato in passato la propria capacità in questo settore, lasciando che l'utente venga lasciato a briglie sciolte, libero di costruire la propria storia (o meglio avere l'illusione di...) in base al proprio stato d'animo. Sarà davvero interessante scoprire quanto queste scelte abbiano davvero impatto nella costruzione del gioco finale.

Twin Mirror

Rispetto ai due Life is Strange e a Vampyr, notiamo una certa maturità stilistica e nel riuso del linguaggio cinematografico in Twin Mirror. Si vede che i Dontnod abbiano studiato molto cinema in questo periodo, optando per uno stile visivo più ricercato, caratterizzato da tinte noir. C'è un uso sapiente delle inquadrature, dei tempi narrativi e degli stacchi di camera, da rendere l'esperienza ancora più cinematografica. La versione che abbiamo visto è quella PC, anche se gli stessi sviluppatori sostengono che è ancora una build non definitiva, ma anche così, ne siamo rimasti convinti. Da un punto di vista tecnico, Twin Mirror ha sicuramente compiuto alcuni passi decisivi rispetto al passato; le animazioni un po' legnose dei giochi precedenti sono ora molto più fluide e naturali, e anche l'uso stesso della luce e degli effetti è molto curato e dettagliato.

Siamo rimasti molto colpiti da questo piccolo frammento di Twin Mirror. La meccanica delle scelte resa più complessa dalla presenza del Doppio, il Palazzo della Mente e una storia che si prospetta davvero intrigante sono tutti motivi per cui non vediamo l'ora che il gioco arrivi su PC, PS4 e Xbox One quest'anno. Al momento, non abbiamo ancora una data, ma dopo questa prova non possiamo nascondere il nostro desiderio di vestire i panni di Sam e provare a risolvere questi grandiosi misteri, oltre che scoprire ulteriori dettagli sulla sua vita.

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