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      Tomodachi Life

      Tomodachi Life

      A metà tra Animal Crossing e The Sims, Nintendo ci regala una nuova follia di cui difficilmente faremo a meno, anche se solo per 10 minuti al giorno.

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      E' innegabile che Nintendo abbia sempre cercato, nel corso della sua storia, di puntare ad un approccio quanto mai originale e bizzarro, per buona parte dei titoli di sua creazione. Se pensiamo al fatto che l'azienda di Kyoto sia riuscita a scardinare e reinventare un genere come il racing, regalando al mondo un franchise-capolavoro come Mario Kart (di cui, per Mario Kart 8, stiamo facendo impazientemente il conto alla rovescia), la scelta di portare in Occidente questo assurdo Tomodachi Life, un titolo squisitamente nipponico, non ci appare così assurda, quanto piuttosto un discorso molto coerente con la propria "linea editoriale". E' da qualche settimana che abbiamo preso confidenza con questo nuovo prodotto (almeno per il mercato occidentale, in quanto in Giappone esiste già da diversi anni) - in arrivo in esclusiva per Nintendo 3DS il prossimo 6 giugno - ed è già chiaro che non riusciremo a farne a meno, anche se per brevi sessioni al giorno. Anzi, soprattutto per quelle. Ma vi sveliamo perché.

      Tomodachi Life

      Alla sua base c'è un concept semplice, quanto oramai consolidato: simulazione di vita, in cui veniamo spinti a creare una nostra isola e in cui, mano a mano che progrediamo, sorgeranno negozi, luoghi di ritrovo, una televisione locale, una spiaggia, eccetera. Oltre, ovviamente, a recuperare svariati collezionabili, come insegna la scuola Animal Crossing, che saranno un delizioso passatempo tra una sessione di gioco e l'altra. Quando iniziamo la nostra "vita" in Tomodachi Life, c'è un primo passaggio cruciale: la creazione del nostro "sosia".

      Utilizziamo il nostro Mii su 3DS, che possiamo connotare di svariate caratteristiche (possiamo scegliere se rendere il nostro sosia un allegrone, un tenebroso, persino scegliere la sua voce, tutti aspetti che permettono di sviluppare caratteri differenti) e scegliere il nostro appartamento in cui vivere che potremo personalizzare e arredare con tanti stili differenti. Ma, a differenza dei tanti sims che oramai conosciamo, il vero nucleo del gioco è uno solo: le relazioni sociali, l'amicizia. Il titolo stesso, Tomodachi Life ("tomodachi" in giapponese vuol dire proprio "amico"), punta l'accento su questo aspetto, spingendoci non solo a popolare la nostra città con i sosia di personaggi famosi e dei nostri amici reali - che potremo aggiungere sia creando un Mii da zero, sia tramite un'altra console sia tramite QR-Code - ma principalmente ad interagire con loro, a stringere legami di amicizia e persino creare storie d'amore.

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      Tomodachi Life

      Come in un videoludico Merlose Place (ah, maledetti anni '90!), il nostro sosia e quelli dei nostri amici/personaggi famosi vivranno all'interno di un grande complesso condominiale, dove inizieranno a tessere le fila di intrigate relazioni sociali. Noi stessi potremo fare visita ai vari inquilini, che ci coinvolgeranno in numerose attività: dalle più semplici ("Ho fame!" o "Vorrei un vestito nuovo") a numerosi mini-giochi, in cui ci metteranno alla prova per vedere quanto conosciamo i nostri amici virtuali oppure semplicemente per farci guadagnare monete, spendibili nei vari negozi della città per acquistare cibo, abiti, accessori, oggetti d'arredamento, ecc. L'aspetto interessante è che ogni personaggio è caratterizzato da un livello: sulla base della soddisfazione di suoi desideri o di sue richieste, ogni personaggio accumula "punti felicità" che gli permetteranno di salire di livello e acquisire nuove abilità. Ogni volta che un personaggio raggiunge un nuovo livello, ha la possibilità di sbloccare un nuovo stile di arredamento, una nuova frase o motto da pronunciare (che possiamo scegliere noi, componendola dall'apposito strumento), o una canzone.

      Come dicevamo, al centro dell'esperienza di Tomodachi Life ci sono le relazioni sociali. Sono svariate le attività presenti nella città che spingeranno i "sosia" a svilupparle: dal bar karaoke dove i personaggi potranno esibirsi in performance esilaranti, al visitare la fontana della città, dove avranno luogo il mercato quotidiano e alcuni manifestazioni musicali come le gare di rap, ma anche semplicemente "chiedere consiglio a noi" per capire con quale personaggio stringere amicizia. Non sempre questi incontri andranno per il verso giusto, anzi potrebbero nascere delle vere e proprie conflittualità. Dunque sarà compito nostro risollevare il morale del nostro amico, con regalini o battute per fargli tornare il sorriso. Inoltre, possiamo condividere le nostre immagini anche sui social network, grazie ad un'apposita applicazione presente nell'isola. Sarà divertente vedere come la prenderanno i nostri amici "reali" nel vedersi in un'altra versione di sé sulla nostra isola!

      Tomodachi Life
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      Uno degli aspetti che ci ha colpito di Tomodachi Life è il suo essere fatto su misura per la console portatile di casa Nintendo. Tralasciando le prime ore di gioco, che abbiamo trascorso a popolare e a conoscere la nostra isola, le sessioni successive sono state tutte molto brevi, anche solo di 10-20 minuti, tipologia di fruizione che ben si sposa con la portabilità del dispositivo stesso. Solitamente, facciamo incursione nella nostra isola poco prima di andare a letto o durante le nostre pause pranzo, per tenere sotto controllo la situazione del nostro condominio (e soddisfare eventuali richieste dei nostri amici), per vedere i nuovi arrivi nei negozi, i nuovi piatti del ristorante, ecc. Dunque, l'idea è quella di un titolo che, anche se per poco tempo, giocheremo ogni giorno.

      E' indubbio che la sua natura così bizzarra (alcuni mini-giochi e situazioni rasentano la demenzialità) e così precisamente nipponica potrebbe non soddisfare appieno i palati di un pubblico occidentale poco avvezzo - ma semplicemente perché non abituato - a titoli di questo tipo. Non escludiamo che alcuni giocatori potrebbero rintracciare della noia e che abbandoneranno il gioco molto presto, mentre altri troveranno pane per i loro denti e rimarranno letteralmente affascinati da questo mondo assurdo e no-sense. In sintesi: Tomodachi Life, o lo ami o lo odi. Non esistono mezze misure. Dopo una prima e approfondita occhiata, abbiamo parole positive nei confronti del progetto. Ora non ci resta che attendere come evolveranno le vite dei nostri sosia sull'isola e scoprire fino a che punto si spingerà il gioco. Che, a nostro avviso, andrà ben oltre l'inimmaginabile, visti i presupposti.

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