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Soul Calibur VI

Soul Calibur VI - Impressioni dall'E3

Abbiamo messo alla prova il "Tekken con le spade" mentre eravamo a Los Angeles.

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Franchise storici come Street Fighter, Tekken e Virtua Fighter sono stati senza dubbio dei pionieri nel genere picchiaduro e ognuno di loro ha un proprio elemento distintivo. Street Fighter è il tipetto veloce del gruppo, Tekken è quello con un approccio più arcade, mentre Virtua Fighter si distingue per la sua struttura molto complessa. Nascosto dai suoi simili più influenti c'è il fratello minore di Tekken, la serie Soul Calibur. Una serie più orientata al picchiaduro arcade di ogni altra, oltre ad avere una particolare attenzione su trame melodrammatiche e sulle personalizzazioni. Dopo una lunga pausa dai riflettori e dopo aver dato molta attenzione ai suoi concorrenti, è finalmente giunto il momento per Soul Calibur di rialzarsi e reclamare il suo posto tra i grandi. Ma ce la fa?

La risposta è clamorosa: forse. Una risposta che richiede una spiegazione approfondita se vogliamo spiegare adeguatamente gli elementi potenziali positivi e negativi del gioco.

Soul Calibur VI
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Come abbiamo affermato, Soul Calibur è sempre stato un franchise che ha dato importanza alla sua storia - nel bene e nel male. Il sesto capitolo non è diverso e sarà caratterizzato da più livelli narrativi e un sacco di trama. In primo luogo, c'è la storia di Kilik e della sua ricerca della mistica arma Soul Edge per liberare il mondo dal male. In secondo luogo, ogni personaggio avrà una propria trama dedicata, simile ai precedenti titoli del franchise. Infine, anche la grafica 2D à la Max Payne verrà utilizzata come motivo cronologico. In altre parole, Soul Calibur vuole dare priorità alla trama più di quasi tutti gli altri giochi di combattimento presenti sul mercato. Se il trailer della storia è indizio di tutto questo, tuttavia, la serie potrebbe andare anche oltre, se si considera il doppiaggio esagerato e le performance melodrammatiche. Daremo a Soul Calibur VI la possibilità di dare prova di sé su questo fronte e dare a Bandai Namco il beneficio del dubbio.

Una componente principale nell'universo di Souls Calibur è sempre stata l'inclusione di personaggi di altri giochi. Soul Calibur IV aveva gli amati Darth Vader e Yoda,di Star Wars, il secondo gioco aveva la presenza di Link di The Legend of Zelda, mentre l'iterazione più recente presentava l'onnipotente Maestro Assassino Ezio Auditore. Soul Calibur VI non è diverso e il gioco avrà Geralt of Rivia della serie The Witcher. Come molti personaggi prima di lui, si inserisce perfettamente nell'universo ed è completo di tutte le sue mosse caratteristiche (anche le animazioni) ed è un vero spasso da giocare.

Soul Calibur VISoul Calibur VI

Prima della collaborazione con Soul Calibur VI abbiamo presenziato ad una piccola presentazione da parte degli sviluppatori, e la demo punta a mettere sotto i riflettori la grafica. Creata da zero usando Unreal Engine 4, hanno elogiato molto la grafica. Eppure, secondo noi, Soul Calibur VI non è all'altezza di questi audaci complimenti dal punto di vista puramente tecnico. Le texture sono granulose, le animazioni facciali sono più allineate con le loro controparti Xbox 360 di quelle attuali, e molti effetti semplicemente non giustificano il credito che gli sviluppatori si stanno dando.

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Alla fine, però, ciò che definisce veramente un gioco di combattimento non è né la sua trama né la grafica. No, ciò che importa davvero è creare un combattimento intuitivo e divertente. Su questo fronte Soul Calibur V eccelle. Non solo i controlli sono più complicati che mai, ma sono anche dotati di una serie di nuove ed entusiasmanti funzioni. La principale tra queste sono gli intensi attacchi inverse. Se un nemico accumula abbastanza punti, può eseguire mosse finali incredibilmente potenti, che possono essere fermate in una sequenza che innesca intense situazioni di combattimento con la spada. In momenti come questo, Soul Calibur VI si allontana dall'idea del "Tekken con le spade" e crea qualcosa di unico. Oltre a nuovi scenari intensi, Soul Calibur VI appare più equilibrato e ben rifinito che mai. Ogni combattimento è di grande intensità e vi costringe ad adattarvi a ciascun personaggio in modo diverso a causa della loro individualità e bilanciamento.

Quindi Soul Calibur VI potrebbe superare la concorrenza? La trama è ancora avvolta dal mistero, la fedeltà grafica è scadente, eppure non riuscivamo a smettere di giocare una volta iniziato. Il desiderio di continuare a migliorarsi, imparare nuove abilità e padroneggiare la vasta gamma di personaggi crea un'esperienza eccitante e coinvolgente. Quindi, per ribadire la nostra precedente affermazione: forse

Soul Calibur VI

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