Ride to Hell: Retribution

La scatola recita (traducendo il titolo): "In moto verso l'Inferno: Il Castigo Divino" - Edizione 1%. Questa traduzione in italiano dovrebbe già in qualche modo suggerirci il livello a cui aspira questo nuovo titolo biker d'avventura. In poche parole, si tratta un casino tale che sarebbe meglio che nessuno vi si avvicini, neppure per colpirlo con un bastone. Se dovessimo affidarci al valore percentuale della scatola per dare un voto al titolo, questo si aggirerebbe attorno all'1%. Anzi, probabilmente sarebbe ancora più basso.

Nei primi minuti di gioco, scorgo un biker seduto sulla sua Harley Davidson (o meglio, quella che sembra una Harley, ma senza la sua costosa licenza). Poco dopo, il biker si accovaccia dietro ad una mitragliatrice sulla sua moto e inizia a sparare ad altri motociclisti. L'eroe muore in un sanguinoso scontro e cade in strada, in quello che sembra un vistoso problema tecnico e grafico. In realtà, sarebbe caduto per terra, se fosse stato programmato nel gioco.

Questo è solo l'inizio, in cui non ci è stato offerto alcun background di sorta. Va dritto al punto, forse nel tentativo di compiacere un immaginario pubblico di destinazione. E' difficile immaginare che ci siano fans di questo genere action completamente insensato. Tuttavia, anche se vi considerate fans di quei titoli d'azione demenziali, vi conviene evitarlo.

Finalmente ci viene fornito un qualche tipo di contesto narrativo, seppur attraverso alcune scene terribili. La squallida storia di Jake Conway viene raccontata in un modo così scadente, che sembra scritta da una specie di robot rotto, la cui unica fonte di ispirazione sono i Teletubbies. Vi diamo un semplice sunto della storia: dei cattivi uccidono vostro fratello, e andate a vendicarvi. Questo è.

La strada verso la vendetta è lunga e noiosa. Ride to Hell: Retribution offre due elementi di gameplay, a parte la possibilità di saltare le cutscenes: andare in moto e combattere. La guida è orribile. Si viaggia dal punto A al punto B su rotaie e, a volte, si possono anche eseguire alcuni drifting e impennate. Se lo fai bene, si viene premiati con punti e risultati. La maggior parte della guida è automatizzata: in realtà basta solo spingere lo stick analogico delicatamente, seguendo la strada principale, per andare su strada.

Se si riesce a resistere alla tentazione di mettere fine a questa atrocità, si possono scoprire e sperimentare destinazioni come il clone di Las Vegas, San Alfonso. Non è tanto meglio delle altre, in quanto tutte le altre città in cui si arriva sono città fantasma. Sento delle voci, così mi metto a cercare gente. Naturalmente non è possibile entrare all'interno degli edifici - nè all'Atlas Casino né al City of Gold. E' un mondo chiuso. E finalmente riesco ad individuare la fonte della voce, all'interno di un parcheggio. Dopo un breve combattimento, si libera una ragazza e , come ricompensa, andate a letto con lei. Salvare ragazze. Montarle. Vendere droga. Le missioni secondarie in Ride to Hell: Retribution sono veramente esercizi di costruzione del personaggio.

I combattimenti non sono altro che dei ridicoli e noiosi eventi Quick Time semi-interattivi, anche abbastanza brutti. Si hanno sempre parecchi secondi a disposizione per premere correttamente la sequenza dei pulsanti, e non si viene nemmeno penalizzati se si preme il tasto sbagliato. E' difficile riuscire a immaginare qualcosa di più inutile di questo, ma almeno è sanguinoso e brutale (sigh). Mentre si combatte, è possibile attivare in aggiunta la modalità Rabbia Brutale, che permette di compiere sanguinosi omicidi con coltelli e strumenti da cucina.

Mentre combatto, sono inondato da fiumi pixelati di sangue e fango. I tempi di caricamento lunghi aumentano la frustrazione e si attivano in punti molto particolari. Subito dopo un caricamento, ad esempio. Due minuti di divertimento e di caricamento su schermo sono direttamente seguiti da una schermata di caricamento. E' veramente un gioco terribile.

L'intelligenza artificiale è del tutto prevedibile, ma si ha a che fare anche con cose incredibili come salti lunghi 10 piedi. tra barili La maggior parte dei nemici è davvero carina a correre dritta verso di noi. Alcuni di questi riescono a sopravvivere ad una tonnellata di proiettili, e nemmeno una serie di colpi alla testa con un fucile da caccia sembra fermarli. Si presenta debole e stupido. E' probabilmente la mia parte preferita del gioco, forse con l'eccezione delle orribili cutscenes o delle sequenze pornografiche, che lasciano un cattivo sapore in bocca.

Tutto ad un tratto, ci si trova di fronte a qualcosa di estremamente difficile, e ciò non significa che il giocatore capirà qualcosa. Si può morire 30 volte di seguito e ottenere la vittoria grazie a qualche incidente. Alcune aree, in cui dovrebbero comparire nemici, sono completamente vuote, forse il gioco stava ancora cercando di caricarli.

Ride to Hell: Retribution non è un gioco breve, aspetto che diventa dolorosamente evidente dall'inizio del gioco. Eutechnyx ha fatto ricorso al "principio della gomma da masticare": farlo durare per sempre e in modo molto ripetitivo. I livelli sono terribilmente lunghi e una volta completati, si viene ricompensati con un'altra orgia. Questa volta, con quattro ragazze.

Non ci sono limiti a ciò che un recensore di videogiochi sia in grado digerire. Ride to Hell: Retribution mi ha portato davvero all'inferno, e mentre mi allontano, prometto che non vi farò mai più ritorno. Mai. Amen.