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My Friend Pedro

My Friend Pedro

Quando una padella cambia per sempre il genere shooter.

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My Friend Pedro è uno sparatutto arcade twin-stick a scorrimento laterale in bullet-time. È stato anche il nostro migliore amico (lato gaming) durante la scorsa settimana, dato che ci abbiamo giocato sui vari voli da e verso l'E3 (che, per un gioco di queste dimensioni, è il tempo sufficiente per veder scorrere i titoli di coda e provare a raggiungere qualche punteggio alto). Il primo gioco completo di Victor Agren è anche un titolo in pieno stile Devolver, nel modo in cui è allo stesso tempo retro-stilizzato e violentemente ricco di azione, e come tale dovrebbe soddisfare qualsiasi fan dell'etichetta.

Il gameplay la fa da padrone poiché l'intera esperienza è costruita attorno al movimento e alle meccaniche shooting. Il sistema ti consente di controllare il protagonista - un assassino con un'amnesia guidato da una banana parlante - in modo molto accurato e gratificante. Fondamentalmente, puoi camminare e mirare in direzioni diverse (stile twin-stick o tastiera + mouse), permettendoti di realizzare scatti a 360º evitando i pericoli e muovendoti per i livelli 2D. Aggiungi a questo una fisica volutamente fluttuante, l'abilità di innescare una meccanica a rallentatore che ti permette di schivare i proiettili, o l'aiuto di un obiettivo secondario bloccato (il che significa due direzioni per le armi a doppio manico), e otterrai una premessa davvero molto soddisfacente. Tanto che, probabilmente, è il miglior gunplay bullet-time che abbiamo giocato dai tempi di Max Payne o FEAR.

È chiaro che Agren ha affinato il sistema da alcuni anni, rispetto al suo prototipo originale basato su Flash. Di conseguenza, la risposta è molto accurata la maggior parte delle volte, e i livelli sono ben progettati nel suo complesso. Si tratta di "ballare" tra i proiettili mentre si cercano le angolazioni e le posizioni migliori per riuscire a respingerli. Salta, spara, mettiti al riparo, ricarica, vai al rallentatore, prendi una zip line, poi rotola su un gancio, schiva un po' di proiettili, spara a qualcuno in faccia, ricomincia da capo.

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Man mano che progredisci lungo i livelli devi prevedere sia i movimenti sia le posizioni dei nemici, sia il modo in cui l'ambiente e i suoi pericoli sono posizionati. L'obiettivo principale, oltre alla tua soddisfazione personale, è quello di ottenere un punteggio alto nelle classificazioni S, e ciò significa migliorare il livello di difficoltà, uccidere tutti i nemici, prendere il minimo danno possibile, agire rapidamente e, soprattutto, cercare di mantenere il moltiplicatore combo corsa, che implica anche avere stile. Questo naturalmente ci ha ricordato altri classici come Viewtiful Joe.

Agren ha fatto un massiccio lavoro in termini di level design in modo che ogni livello risulti qualcosa di nuovo, introducendo allo stesso tempo nuove armi, oggetti interattivi e mosse fantasiose. Il gioco ingrana, a nostro avviso, quando si inizia ad avere a che fare con i fucili da caccia e, soprattutto, gli elementi metallici che permettono di far rimbalzare alcuni deliziosi proiettili, come piatti o persino padelle. A proposito, le padelle sono diventate il nostro item videoludico preferito: trovali a terra, calciali o sparali, poi li tieni in aria sparandogli addosso, mentre i proiettili vengono indirizzati a diversi bersagli ignari.

Questo lavoro abnorme però significa che alcune delle idee introdotte non sono altrettanto gratificanti, o magari non in grado di mantenere lo stesso ritmo e livello. Non che i livelli appaiono ripetitivi data la determinazione dello sviluppatore a mantenere le cose sempre fresche (e alcune di quelle idee sono grandiose, quasi trasformano il gioco in un puzzle), ma alcuni di questi concept non sono così ispirati, e gli stessi ambienti risultano ripetitivi. Non siamo così soddisfatti né di alcune sezioni skateboard, né sul modo in cui le casse ti bloccano la strada alle volte, né dell'atteggiamento psichedelico, anche se introduce un cappello a elica di fantasia.

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La trama comica, l'ambientazione e i dialoghi creano alcuni momenti davvero esilaranti (fai attenzione ai nemici e ai giocatori arrabbiati), e la localizzazione in diverse lingue è di prim'ordine, il che è un aspetto che apprezziamo. Il gioco è ben fatto e funziona bene, il che è un must per questa esperienza basata sulla precisione, ma è un po' bruttino e grezzo, che in qualche modo distrae dallo show infernale di proiettili.

Ma tutto sommato è molto divertente e ci vediamo a rafforzare la nostra amicizia con Pedro di tanto in tanto durante l'estate, visto che il suo gunplay/platform è intenso e gratificante. Forse non così nitido ed elegante come anche Katana Zero - per fare un paragone ingiusto perché non sono esattamente uguali - ma My Friend Pedro è un'altra aggiunta avvincente alla continua line-up in crescita di Devolver.

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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
La meccanica di gameplay di base è dolce come una banana vecchia di cinque giorni. Alcuni momenti divertenti e incredibili. Cerca di introdurre qualcosa di nuovo in ogni livello, anche alcuni elementi di puzzle. La padella!
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A volte brutto come una banana vecchia di cinque giorni. Ambienti ripetitivi. Alcune idee appena introdotte non si sposano bene con la senape.
overall score
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