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Arizona Sunshine

Arizona Sunshine

Sparare agli zombie nel mondo virtuale può essere divertente, ma non è un esempio incoraggiante per il dispositivo.

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All'inizio di quest'anno Sony ha lanciato l'Aim Controller per PSVR accanto ad un titolo, Farpoint, che si accompagna a questo dispositivo a forma di pistola. A seguito di un lancio di successo e di un sempre crescente livello di interesse, chiaramente ora ci sono una serie di titoli che sperano di salire sul carro dell'Aim Controller, il più recente dei quali è lo shooter zombie Arizona Sunshine. Abbiamo dunque indossato il nostro headset per capire se questo titolo si inserisce pienamente in questo discorso.

Nel gioco, vestiamo i panni di un sopravvissuto senza nome che vaga per l'Arizona in cerca di indizi e altre persone, forse nella speranza di trovare un po' di vita in più a parte voi, anziché limitarvi ad uccidere in solitaria orde di non morti. Ovviamente, non stiamo parlando in una struttura particolarmente originale per un gioco di questo tipo, e la sua storia piuttosto blanda non ci ha particolarmente colpito, ricordandoci molti altri giochi/film dedicati agli zombie che abbiamo già visto in passato.

Infatti, il gioco fa fatica a trovare un qualsiasi aspetto originale nel suo tema. Molti cliché vengono riciclati, ad esempio, e anche lo script non è nulla di che, mentre l'azione si alterna tra sparatorie in corridoi pieni zeppi di zombie e puzzle poco interessanti come "trovare X per aprire la porta Y". Nonostante il nostro personaggio tenti di essere simpatico, facendo qualche battuta, difficilmente riesce nell'intento, lasciando trasparire un'importante debolezza di fondo sia nella trama sia nell'esperienza nel suo complesso.

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Per quanto riguarda i controlli di movimento, potete scegliere di muovervi liberamente o "teletrasportarvi", il che significa che non sposterete il personaggio da soli. Anzi, il personaggio rimarrà in una posizione mentre sarete concentrati a mirare e spostare oggetti, prima di saltare alla scena successiva. Il gioco consiglia quest'ultima opzione e, a nostro avviso, funziona anche molto bene, perché evita di farvi venire la nausea dopo neanche cinque minuti.

Arizona Sunshine
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Sparare agli zombie senza l'aim assist richiede una certa abilità, e questo rende l'Aim Controller qualcosa di molto piacevole da usare. Alcuni dei momenti migliori che abbiamo vissuto nel gioco è stato quando orde di non morti hanno iniziato a strisciare verso di noi e a fatica riuscivano a ricaricare l'arma, regalandoci quella sensazione fantastica di stare sotto pressione. Quando il gioco trasmette quel senso genuino di tensione e dello stare sotto pressione, è qualcosa che va a suo grandissimo vantaggio.

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Altrimenti, non c'è molta atmosfera, e questo non è aiutato dal fatto che non possiamo usare il combattimento da mischia durante i momenti di panico. La fisica non è grandiosa per quanto riguarda le armi, perché le vostre mani e le armi semplicemente si agganceranno a tutti gli oggetti che si trovano nelle vostre vicinanze.

Tecnicamente Arizona Sunshine è meno ambizioso di quanto sperassimo, e ciò è evidente nei modelli con pochi poligoni e nelle animazioni, per non parlare delle texture sfocate. Le tipologie di zombie sono abbastanza variegate, ma il gioco non fa tantissimo nel metterli nei loro contesti logici. Ad esempio, quando siamo entrati in un campo militare, abbiamo incontrato zombie adolescenti che pattinavano, anziché soldati, e la cosa è stata senza dubbio piuttosto bizzarra.

Ci sono suggerimenti di interazione più interessanti, con funzionalità come sparare agli arti di alcuni zombie o aprire le porte di alcune auto in cerca di oggetti, ma poi capita che ci si imbatte in altri veicoli con cui semplicemente non si farà nulla. Tutte queste piccole cose rendono Arizona Sunshine un prodotto incompiuto. Talvolta gli zombie passano attraverso gli ostacoli, le loro animazioni non scorrono in modo fluido, e alcuni oggetti attraversano le pareti o scompaiono completamente.

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E c'è di più. Le maschere che quasi urlano "COLLEZIONAMI!" possono essere raccolte senza ricevere alcuna ricompensa quando le scopriamo. Alcune armi speciali non possono essere rimosse dalle aree in cui sono confinate, anche se è possibile utilizzarle e non abbiamo neanche trovato un modo chiaro per mettere in pausa il gioco, per non parlare di quando volevamo modificare le impostazioni, nonostante il menu del gioco dicesse che questo è possibile tramite l'orologio da polso in-game. L'unica cosa che l'orologio è riuscito effettivamente a fare è stato evidenziare gli hit point rimasti e darci l'opzione per terminare il gioco.

Dopo il divertente Farpoint, Arizona Sunshine appare una grande delusione (anche se dobbiamo aggiungere che è possibile giocare senza Aim Controller e su PC). Questo shooter con gli zombie ci è sembrato blando e poco rifinito, e l'unico elemento positivo è che le meccaniche di shooting funzionano bene, offrendo pochi momenti emozionanti in un'esperienza che avrebbe potuto dare molto di più. Anche se non ci sentiamo di dire che Arizona Sunshine sia solo un demo VR o un esperimento tecnico, non si allontana poi tanto da questo concetto, e allo stato attuale è ben lontano da quei titoli di alta qualità per realtà virtuale, che speriamo di vedere maggiormente sulla piattaforma nel prossimo futuro.

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05 Gamereactor Italia
5 / 10
+
La parte shooting è molto accurata e può essere divertente; La tensione e la pressione sono grandiose; Un sacco di armi diverse.
-
A livello grafico è un po' buggato e poco rifinito; Gameplay pieno zeppo di cliché; Sceneggiatura poco entusiasmante.
overall score
Questo è il voto del nostro network. E il tuo qual è? Il voto del network è la media dei voti di tutti i Paesi

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