Il mito delle Ferrari è universale. Ma è italiano. Insieme alla pasta, alla pizza e alla moda, la Ferrari è un prodotto di cui l'Italia è orgogliosa, un vero marchio di eccellenza e una risposta secca ai tedeschi che ci dicono che non sappiamo fare le automobili.
Eppure, nel mondo dei videogiochi sono rari i giochi dedicati esclusivamente al Cavallino. Test Drive: Ferrari Racing Legends è uno di questi rari giochi, un vero omaggio alle Rosse e un gioco che cerca di ripercorrere la storia di questa casa di automobili fondata da Enzo Ferrari nel 1947.
Lo diciamo subito: questo è un gioco per chi davvero ama le Ferrari. Si tratta di un titolo celebrativo, che include un parco macchine davvero enorme e che ci porta alla guida di alcuni dei modelli che hanno fatto la storia dell'azienda di Maranello.
Non è un caso, dunque, che la campagna principale del gioco sia divisa in tre parti: Oro, Argento e Moderno. Il periodo "d'oro" della Ferrari si riferisce alle sue fasi iniziali, quelle in cui l'azienda si imponeva nel mondo come produttrice di auto da corsa. Era il periodo in cui i piloti guidavano con gli occhialoni in testa, e ci si sporcava di olio. Ciononostante, l'azienda aveva già prodotto le sue prime berline e le aveva fatte correre in strada all'impressionante velocità (per quei tempi) di 210 km/h.
Nel periodo d'argento, invece, l'azienda era ormai affermata e costruiva le auto di lusso che l'hanno resa famosa in tutto il mondo. Chi non ricorda i successi di Nigel Mansell verso la fine degli anni Ottanta o la straordinaria Testarossa del 1984 (vero mito d'infanzia per chi, come me, è cresciuto in quegli anni)?
Infine, nel periodo moderno è possibile salire a bordo delle vetture più recenti. Classe, tecnologia e comfort si sono mescolati in auto come la Ferrari California, che tuttavia riesce a dare delle ottime soddisfazioni anche in pista, dove la si può spingere al massimo.
Uno degli aspetti interessanti di questo gioco è data dalla presenza di circuiti storici. Non solo è possibile provare le versioni contemporanee di molti circuiti, ma anche le versioni "vecchie", prima che l'elevatissima velocità delle auto costringesse i progettisti dei circuiti a introdurre numerose varianti, chicane e altri elementi per rendere i tracciati più sicuri.
Ed è così che ci ritroviamo a percorrere il circuito di Monza senza le varianti, con il vecchio (e velocissimo) curvone, ma senza la mitica vecchia parabolica (che nel 1958 era già stata rimossa). In ogni caso, è davvero bello provare le vecchie auto sui vecchi tracciati.
Test Drive: Ferrari Racing Legends, però, è un gioco strano. Come abbiamo detto, si tratta di un titolo che vuole celebrare la Ferrari e che è dedicato ai veri appassionati di questo marchio. Eppure, un appassionato di motori si aspetterebbe dei modelli di guida fedeli. Non è così: il gioco è un arcade vestito da simulatore. È possibile disattivare le assistenze e aumentare la difficoltà, ma la sensazione che si prova è quella di trovarsi a bordo di un go kart. Non importa quale auto si scelga: il gioco perdona quasi sempre i nostri errori, nonostante l'intelligenza artificiale si dimostri a volte piacevolmente aggressiva.
Trovare più guidabile una Ferrari 250 del 1957 rispetto a una moderna 458 Italia lascia qualche perplessità. L'assenza di simulazione, infine, si nota negli incidenti: schiantatevi contro un muretto a 250 all'ora, e quello che otterrete è una leggera ammaccatura sul paraurti. Andate fuori strada con una monoposto degli anni cinquanta, capottatevi, ed ecco che l'auto ritorna magicamente sulle quattro ruote, senza il minimo danno a motore, sterzo o sospensioni.
Anche nella grafica e nel sonoro si riflette questa natura ambivalente del gioco. Le auto sono bellissime da fuori, ma una volta nell'abitacolo mostrano texture a bassa definizione. Il sonoro dà qualche soddisfazione in Dolby 5.1, ma in stereo i 300 cavalli della Ferrari 330 sembrano il ronzio di un'Apecar.
Insomma, Test Drive: Ferrari Racing Legends è un gioco che fa una cosa molto bene e un'altra molto male. Riesce a riassumere sessant'anni di storia Ferrari in una maniera quasi encomiabile: il parco auto è davvero ben fornito, e la campagna storica è molto divertente. Al contempo, però, il gioco manca di mordente, non riesce a fornire quella sensazione che ci dà una Ferrari, quelle farfalle nello stomaco che si provano solo in due occasioni: quando si è innamorati e quando si guida un'auto del Cavallino.