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Dear Esther

Dear Esther: Landmark Edition

Un grande classico non per tutti, ma che sente un po' il peso della sua età.

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Sono passati otto anni da quando Dear Esther era solo una mod indie molto ambiziosa, e ci era stato presentato con il termine "walking simulator". Non abbiamo potuto condividere il nostro parere a proposito di questo genere all'epoca, ma con il lancio della Landmark Edition abbiamo deciso di cambiare la situazione.

Il concept alla base di Dear Esther è abbastanza semplice. Si cammina su percorsi molto lineari su un'isola delle Ebridi, mentre il narratore del gioco legge diverse sezioni del suo diario. È qui che parla di una persona chiamata Esther e di ciò che è successo sull'isola. La voce suadente di Nigel Carrington fa un lavoro eccezionale nel restituirci vaghi riferimenti su ciò che è accaduto sull'isola, e su chi sia Esther. La sua abilità oratoria cambia in modo sottile mentre si avanza lungo la storia, un aspetto che aiuta a costruire la tensione. Alcuni di voi magari non amano molto uno stile molto più focalizzato sulla componente letteraria, ma abbiamo trovato la sua vaghezza intrigante, una volta che ci si abitua. Le pagine del diario vi daranno informazioni sufficienti affinché alcuni dettagli appaiano chiari, ma anche di dare spazio alla vostra interpretazione dei fatti. Dal momento che alcuni dettagli ambientali cambieranno di playthrough in playthrough, di volta in volta potrebbero cambiare i vostri sentimenti a proposito della storia. Questa è chiaramente una esperienza da 1-2 ore al giorno, meglio ancora se seguita da un dibattito con altri, con cui condividere esperienze, opinioni e interpretazioni.

Questa indeterminatezza è rappresentata anche negli ambienti. Troverete carcasse di navi in tutto il litorale, strane formazioni rocciose, colline lussureggianti, e caverne decorate con stalattiti illuminate da una luce ultraterrena che rende l'isola ancora più misteriosa, ma al contempo anche molto reale. Ogni ambiente riflette uno stato d'animo, e aiuta a costruire l'atmosfera. Ecco perché è così deludente vedere trame di nebbia quando ci si avvicina ad ispezionare dettagli minori. Diventa allora particolarmente chiaro che il gioco originale è vecchio di quattro anni. Va bene, l'illuminazione ci ha lasciato molto impressionati, ma la fedeltà grafica non è abbastanza all'altezza degli standard odierni. I misteriosi dipinti murali, immagini e libri sono spesso impossibili da leggere, e questo riduce un altrimenti grande senso di immersione.

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Dal punto di vista dell'audio, il gioco è minimalista, ma soprattutto efficace. La musica è spesso assente, lasciandoci al suono rilassante delle onde e del vento. Solitamente ci si ritrova accompagnati da accordi profondi e pianoforte quando si visitano nuovi ambienti, o quando ci si imbatte in momenti che hanno un significato dal punto di vista narrativo. Come con la narrazione, la musica è generalmente bella, ma a volte ha significati eccessivamente simbolici con effetti sonori oscuri che sono connessi alla storia.

Dear Esther: Landmark Edition include anche un nuovissimo commento degli sviluppatori con Jessica Curry, Rob Briscoe e Dan Pinchbeck. Lungo tutta l'isola ci sono piccoli indicatori che si attiveranno quando vi si cammina sopra. Qui potrete saperne di più sullo sviluppo del gioco, per capire cosa intendono con il termine "walking simulator", le decisioni di design e molto altro ancora. Questo potrebbe essere interessante se siete grandissimi fan del gioco, ma non ne vale la pena per un nuovo acquisto a sé. Si parla di scelte progettuali relativamente ovvie, con alcuni frammenti su dettagli interessanti ogni tanto.

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Abbiamo sicuramente capito perché Dear Esther abbia ispirato tanti giochi in seguito, ma anche perché sia così controverso. Il gameplay molto restrittivo lo rende quasi simile ad un film, ma la poca influenza che avete migliora l'esperienza. Esplorare l'isola mistica e saperne di più sulla storia andando al proprio ritmo dà un senso di immersione che non si otterrebbe da un film. Ma cerchiamo di mettere le cose in chiaro: Dear Esther non è adatto ad ogni giocatore. Il simbolismo molto presente potrebbe disorientare la maggior parte dei giocatori; tuttavia, se siete disposti a guardare oltre questo aspetto e alla mancanza di varia interattività, sicuramente vale la pena darci un occhio, anche in vista di un prezzo così basso.

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07 Gamereactor Italia
7 / 10
+
Una storia intrigante; La performance di Nigel Carrington è eccezionale; Splendidi paesaggi; Prezzo basso.
-
Gameplay estremamente ripetitivo; Troppo improntato al simbolismo; La sua grafica mostra la sua età.
overall score
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