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Steel Battalion: Heavy Armor

Steel Battalion: Heavy Armor

Steel Battallion sarebbe potuto essere un buon gioco, ma i limiti tecnici di Kinect abbinati a una difficoltà decisamente fuori dal comune, hanno frenato un potenziale capolavoro.

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Il marchio della serie Steel Battalion è stato il pesante controller pieno di pulsanti, che veniva fornito in bundle con l'originale. A un prezzo superiore ai cento euro, potevate portarvi a casa tutto l'occorrente per simulare un mech futuristico, di quel genere che popola molti romanzi e manga fantascientifici. From Software ha eliminato il grosso sistema di controllo, associando i pulsanti - dalla leva di avviamento motore al sistema di ventilazione - alla schermata, consentendo l'interazione tramite Kinect.

È comunque necessario impugnare il controller standard per il movimento della telecamera e per sparare. Questa combinazione di movimenti del braccio simulati, prese con la mano e input tattili crea l'illusione di pilotare un carro armato dotato di gambe con tre uomini di equipaggio. Quando funziona bene.

Il problema principale con l'ingresso di Kinect in questa serie è dovuto alla sua calibrazione. La tecnologia motion-control di Microsoft ha i suoi limiti, e per apprendere Steel Battalion occorre pazienza, probabilmente oltre ogni limite umano: all'inizio il gioco sembra semplicemente impossibile

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Il riconoscimento delle vostre mani è d'importanza vitale, e se tendete a stravaccarvi sul divano - come fanno quasi tutti - c'è il rischio che il sistema confonda le vostre mani con le ginocchia. I movimenti delle mani verso il basso e verso l'alto consentono di accedere al pannello e a tutti i suoi quadranti e gadget. Abbiamo trovato grossi limiti nel sistema di calibrazione: appena ci si sposta si rischia di perdere il controllo.

Una volta trovata la posizione giusta (occorre stare seduti composti) e compreso che i più piccoli movimenti precisi sono più importanti della gesticolazione selvaggia (la vicinanza di tutte le leve e degli interruttori significa che lo spazio di azione è molto piccolo), ci si inizia a divertire.

Le prime sessioni erano relativamente prive di problemi, ma appena inizia il panico della battaglia si inizia inevitabilmente a muoversi troppo (e quando ci si agita i nostri compagni tendono a mandarci a quel paese). Questa funzionalità, dunque, finisce spesso per spezzare l'illusione.

A questo problema si aggiunge la natura compatta del HUD, che combinata alla lag del Kinect finisce per diventare tutt'altro che perfetta.

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Steel Battalion: Heavy Armor

Ad esempio il passaggio tra i vari tipi di munizioni, che si effettua con i due pulsanti posti vicino a una finestra. Per poterla attivare si deve effettuare un movimento complesso, che riesce solo raramente. A volte, addirittura, si finisce per compiere un'azione non desiderata, semplicemente perché posta nelle vicinanze del pulsante che volevamo premere.

Una guida visiva opzionale ma necessaria illumina qualsiasi pulsante o leva che il Kinect crede che stiamo indicando. E aiuta a imparare come muoversi correttamente, ma a volte - prima che il sistema comprenda quale leva vogliamo premere - ci vuole troppo tempo. E il tempo è vita nel vivo dell'azione.

Si potrebbe affermare che il gioco è in grado di catturare la sensazione di controllare un carro armato malconcio e vecchio. Lo sfondo di questa nuova guerra mondiale dà credito a questa idea. Certo, siamo nel futuro, ma il mondo è stato trascinato indietro all'età della pietra tecnologica all'inizio del conflitto mondiale. Così, abbiamo l'aspetto e la mano pesante del patriottismo americano di un film della seconda guerra mondiale, con armi e sistemi di comunicazione in stile anni '40. Pensate a Salvate il soldato Ryan, piuttosto che a Patlabor.

In alcuni livelli l'obiettivo è indicato su di una mappa disegnata a mano e accessibile solo dal menù di pausa. Ben presto vi dimenticherete della sua esistenza.

Per i livelli in stile sandbox, la posizione dei nemici si individua camminando e anche i viaggi di brevi distanze lineari (il gioco alterna missioni di pochi minuti a missioni superiori al quarto d'ora) sono intermezzati da continue schermate di game over.

Gli obiettivi possono variare in maniera massiccia, ma i fondamentali sono sempre gli stessi:

1. Andare al checkpoint successivo seguendo una freccia, e farsi uccidere da qualcuno o qualcosa che non si vede.

2. Spostare lo sguardo solo per identificare un'unità di fanteria dotata di RPG che ci fa a pezzi ancora prima di poter preparare le armi.

3. Ballare il valzer con un mech nemico, tentando di inseguire le sue gambe con il mirino per azzopparlo.

Se si guarda nel mirino appaiono tante luci verdi, che indicano gli allarmi di prossimità delle mine anticarro. Ed è necessario controllare anche questo aspetto mentre si mira. Vi sembra frustrante? Sì, perché lo è. Ma sorprendentemente non è mai noioso, e questo è il punto cruciale del fascino di Steel Battalion. Da qualche parte in questo folle mix di ordini vaghi, problemi di controllo e game over continui, c'è un discreto simulatore di mech e di guerra.

Steel Battalion: Heavy Armor

Sarete innervositi dal rumore dei proiettili che colpiscono il vostro scafo. Vi troverete spesso presi dal panico, in particolare quando cercate di sconfiggere un nemico dotato di mech. Le urla dei soldati morenti passano per la radio. La paura vi prende allo stomaco, quando individuate un intero battaglione di mech che si dirige verso di voi.

Eppure, sul campo di battaglia, ci sono parecchie incongruenze. Uno su tutti: è impossibile eliminare la fanteria con il cannone, sulla carta in grado di fare a pezzi gli edifici.

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Questo è un gioco brutalmente difficile, e non è una sorpresa considerando che giunge dagli stessi creatori di Demon's Souls. Eppure, i limiti di Kinect ci lasciano pensare che, spesso, non si muore esclusivamente per la nostra incapacità.

In alcuni casi lo sviluppatore sembra volerci dimostrare qualcosa con la difficoltà elevatissima, ma molto spesso sembra solo sadismo. Eppure, Steel Battalion avrebbe notevolmente beneficiato di una curva di difficoltà più dolce, per facilitare i giocatori nei controlli del Kinect. Invece, il gioco finisce per demoralizzare presto le persone.

Vi è una modalità co-op, anche questa opzione è resa disponibile solo in una manciata di livelli, rigorosamente dotati di una leaderboard. I miglioramenti del proprio veicolo sono accessibili dopo ogni missione, ma solo ai giocatori che ottengono il punteggio più alto - un paradosso considerando che i giocatori più deboli sono quelli ad averne più bisogno.

Heavy Armour non è un gioco che sarà amato o che sarà inserito nella stessa categoria di nicchia del suo predecessore. Sarà un titolo che verrà ricordato come ingiustamente difficile, piuttosto che come un nuovo adattamento per il titolo hardcore. Se non avete la tecnologia, lo spazio, la pazienza o i soldi per scommettere su di un gioco come questo, ci sono altri titoli molto più valevoli. Ma se siete determinati, potreste trarne dei benefici: è difficile, pieno di difetti, frustrante. Ma è anche unico.

06 Gamereactor Italia
6 / 10
+
Davvero immersivo, i controlli a volte sono davvero splendidi
-
Riuscire a calibrare il Kinect è frustrante, missioni sbilanciate, difficilissimo, HUD non perfetto, brutti dialoghi, primi livelli disarmanti
overall score
Questo è il voto del nostro network. E il tuo qual è? Il voto del network è la media dei voti di tutti i Paesi

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