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Metroid Dread

Metroid Dread - Provato

Samus Aran torna più intraprendente che mai in questo titolo tornato a nuova vita per Nintendo Switch OLED.

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La serie Metroid manca a tutti. Che si tratti della serie principale o di Prime, i fan del pluridecennale franchise Nintendo hanno letteralmente bisogno di tornare a giocare nei panni di Samus Aran. Per non perdersi la corsa al trentacinquesimo anniversario della saga, che ricorre proprio quest'anno, e visto il silenzio radar su Metroid Prime 4 che persiste oramai da un po', Nintendo ha deciso comunque di annunciare a sorpresa Metroid Dread al Direct dell'E3. Il nome Dread non è nuovo alle orecchie degli appassionati più accaniti di Metroid: inizialmente concepito come sequel di Metroid Fusion nei primi anni 2000 per Nintendo DS, il titolo a scorrimento laterale in 2D è poi stato cancellato restando per lungo tempo sopito. Fino ad oggi.

Di recente, siamo stati invitati presso gli uffici di Nintendo per provare il gioco sulla nuova Switch OLED, e capire se Metroid Dread è davvero il titolo che merita di essere tenuto d'occhio in questo autunno timido, ma denso di nuove uscite - tra vecchio e nuovo.

Metroid Dread

Partiamo dalle basi: la trama. La sezione che abbiamo potuto giocare di Metroid Dread è partita dall'inizio, con un breve filmato introduttivo che offre il contesto all'esperienza, e che ci mostra che il titolo riprende esattamente da dove si è interrotto Fusion. Dopo la distruzione di SR388 ad opera proprio della stessa Samus, la Federazione Galattica ha ricevuto un messaggio anonimo contenente un video che mostra la presenza di X sul pianeta ZDR. La Federazione ha inviato in loco speciali unità robot chiamate E.M.M.I. per comprendere lo stato della situazione, ma una volta arrivati sul pianeta, queste creature robotiche sono scomparse nel nulla. Samus riesce ad intercettare la comunicazione e, in quanto unica umana ad essere invulnerabile ai parassiti, raggiunge il pianeta per fermare gli X. Da cacciatrice, Samus diventa preda degli stessi E.M.M.I., che riconoscono l'eroina come una fuorilegge.

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Il filmato introduttivo è solo il primo dei tanti che troveremo nel corso del gioco, che permettono anche di esplorare meglio la lore della serie e dare maggiore personalità alla stessa Samus. Nonostante il fugace assaggio, questa sezione giocata di Metroid Dread ci permette di capire in che modo MercurySteam sta lavorando per modernizzare una serie, interessata a restare ancora sulla cresta dell'onda, senza tuttavia dimenticare il suo passato. Non si ha mai la sensazione che queste cutscene interrompano l'azione, anzi; si inseriscono perfettamente all'interno dell'esperienza, scandendo alla perfezione il ritmo sostenuto del gioco. O anche, semplicemente, rivelandosi un modo per riprendere fiato, visto che, proprio come i tanti capitoli che lo hanno preceduto, anche questo Dread è un concentrato di adrenalina pura.

Metroid Dread

Metroid Dread non è di certo il primo titolo a scorrimento laterale in 2D approdato di recente sulle console Nintendo. Molti ricorderanno con gioia il lancio di Metroid: Samus Returns (remake di Metroid II: Return of Samus) su Nintendo 3DS avvenuto nel 2017, a cura di MercurySteam, che ha fatto abbondantemente leva sull'effetto nostalgia che questo titolo portava con sé. Eppure, questa volta il team di sviluppo non ha voluto concentrarsi solo sul «potere dei ricordi» che Dread è in grado di evocare - in fin dei conti, anche questo è un rifacimento di un gioco del passato, nonostante non abbia mai visto la luce - ma ha aggiunto meccaniche innovative che ben si sposano con la fluidità che questo gioco punta ad offrire.

Scivolare, saltare e sgattaiolare per la fitta mappa di gioco in compagnia di Samus diventa puro piacere. Metroid Dread non ti dà mai tregua, ti fornisce tante informazioni nelle sue prime fasi, ma senza mai diventare soffocante. Il titolo abitua sin da subito il giocatore al suo flusso rapido e sostenuto, permettendogli di entrare subito in confidenza con le sue meccaniche di gameplay. Già la prima ora di gioco fa capire che Metroid Dread non vuole accompagnare per mano l'utente, tutt'altro; lo mette alla prova, lo stimola e fa sì che riesca ad adeguarsi sin da subito al suo ritmo concitato. Come il primo incontro con l'E.M.M.I., ad esempio: all'inizio, però, ciò che puoi fare è solo correre e provare a scappare, ma con il tempo si scopre che sarà possibile annientarli non appena l'Omega Blaster è temporaneamente caricato. Ma anche in quel caso, la superiorità dell'E.M.M.I. è sempre in agguato, anche perché ciò che viene richiesto al giocatore è di utilizzare l'ambiente a proprio vantaggio, oltre a risolvere i vari enigmi (a partire da quelli con l'acqua) con una certa velocità.

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Il senso di tensione e orrore che si respira in Metroid Dread ci riporta indubbiamente all'universo di Alien. Il senso di angoscia che si prova a scappare via dall'E.M.M.I. è fortissimo, il tutto reso ancora più avvincente dall'eccezionale struttura labirintica della mappa. Tuttavia, questo non dovrebbe spaventare affatto i neofiti che si approcciano per la prima volta alla serie Metroid: nonostante la sua complessità, il mondo di gioco diventa facilmente navigabile grazie a funzionalità decisamente più moderne. Esplorare la mappa di gioco in lungo e in largo fa parte dell'essenza più profonda di qualsiasi gioco Metroid, anche perché permette al giocatore di trovare missili e parti energetiche nascosti. Insomma, aguzzate bene la vista!

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Visivamente, Metroid Dread è davvero eccezionale. Il titolo è un ottimo esempio di ciò che il nuovo Nintendo Switch OLED è in grado di offrire ai suoi utenti, grazie ai colori vistosamente brillanti e un uso dell'illuminazione davvero ineccepibile. Le animazioni del gioco scorrono fluide come non mai e offrono un senso di pienezza totale all'esperienza. Inoltre, Dread è arricchito da tante animazioni e piccoli effetti che rendono l'atmosfera ancora più coinvolgente. A rendere ancora più avvolgente l'esperienza, è anche l'ottimo comparto audio della nuova console Nintendo: anche se non abbiamo usato le cuffie per gustarci appieno l'esperienza sonora offerta dal gioco di MercurySteam, abbiamo potuto godercelo appieno grazie ai nuovi altoparlanti della console che, anche a volume elevato, non distorcono mai il sonoro del gioco. Infine, come nota a margine, il gioco vanta anche (per la prima volta) di un doppiaggio in italiano molto curato, che rende questo Metroid Dread ancora più interessante.

Insomma, sembra proprio che Metroid Dread si prepari a ingolosire parecchi giocatori, che tu sia un veterano o un nuovo arrivato alla serie. La sua azione frenetica e sostenuta, unita ad un comparto audio/video di prim'ordine e ad un gameplay davvero coinvolgente, lo rende senza dubbio uno dei titoli da tenere maggiormente d'occhio, soprattutto se si sta optando per l'acquisto di una nuova Nintendo Switch OLED. Torneremo a parlarvi di Metroid Dread, e più in dettaglio, tra poche settimane, visto che il lancio della nuova avventura di Samus Aran è prevista il prossimo 8 ottobre, in esclusiva su Nintendo Switch.

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