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Imperator: Rome

Imperator: Rome

Tutte le strade portano a Roma nell'ultima grande epopea di strategia firmata da Paradox Interactive.

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Imperator: Rome è il nuovo gioco di strategia creato da Paradox, che ci riporta alle corti reali e ai campi di battaglia di un tempo. Anche questa volta, al timone di una delle più importanti nazioni della storia, i giocatori sono invitati a scrivere il proprio racconto nelle pagine della storia antica, partendo dal 304 AC e finendo quasi trecento anni più tardi nel 27AC. Con una vasta gamma di nazioni giocabili tra cui scegliere, una delle tue decisioni più difficili sarà selezionare in quale Paese giocare, in primo luogo, e dopo aver raccolto successi su e giù per l'Italia ma non riuscendo in modo spettacolare a unire la Britannia, abbiamo deciso di prendere controllo di una delle forze militari più famose della storia. Questa è Sparta.

E tutto è andato alla grande, ma sapevamo che ci sarebbero stati dei problemi nel momento in cui la Macedonia ha mandato i nostri alleati a casa con le loro proverbiali code tra le gambe; i loro eserciti, un tempo orgogliosi, sono andati dispersi nel vento e in completo disordine. Le considerevoli forze del nostro nuovo nemico (ripensandoci, quell'alleanza che avevamo forgiato prima non ne valeva la pena) le hanno seguite fin giù nel nostro angolo della Grecia, e non è trascorso molto tempo prima che la nostra capitale fosse sotto assedio. Abbiamo schivato quel proiettile, dato che non sono riusciti a sferrare un colpo mortale con i nostri alleati ancora attivi nella zona, anche se non abbiamo schivato quello successivo, dal momento che l'Egitto - dopo aver bloccato i nostri alleati a Creta - ha fatto salpare il suo mostruoso esercito fino al nostro stato in fallimento e lo ha debitamente cancellato dalla mappa.

Normalmente a quel punto, con i tuoi eserciti oramai in pezzi e il tuo impero in rovina, la cosa migliore da fare sarebbe fare tabula rasa di tutto e ricominciare da capo, ma nei grandi giochi di strategia di Paradox non è sempre così. Come abbiamo visto in passato, in particolare in Crusader Kings 2, a volte vale la pena restare in giro anche quando la festa sembra finita per scoprire cosa succederà, in quanto possono accadere cose interessanti a seguito di un disastro. E così, nonostante i nostri progressi sembrano stati cancellati dalla nostra mappa di gioco, abbiamo provato a girovagare per capire cosa potesse accadere. Ahimè, i momenti a volte meravigliosi ispirati ai personaggi che abbiamo visto in CK2 non sembrano abbondare qui e, dopo alcuni anni trascorsi a spasso nell'insignificanza, le cose in qualche modo hanno rovinato il nostro piccolo impero. Sparta non era più quella di un tempo.

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Parte del problema è dato dal fatto che gli eventi che aiutano il giocatore a sentirsi l'autore della propria storia non appaiono coerenti come dovrebbero. Nel nostro caso, se in un minuto il nostro sovrano ha cominciato a dare di matto e a schiumare dalla bocca, il giorno dopo stava dando fastidio il clero, e poi ha iniziato ad essere elogiato dalle stesse persone che si erano poco prima lamentate di lui - e tutto questo è accaduto nel giro di pochi anni, che ha portato il suo impero un tempo in crescita nel sud della Grecia sull'orlo del totale annientamento. Questi eventi non avevano senso, dato il contesto della situazione, e i nostri tentativi di interpretare i vari scenari sono stati frenati da questa dissonanza narrativa.

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Inoltre, abbiamo riscontrato una serie simile di problemi durante il controllo di Roma. Nell'impero fiorente che dà il nome al gioco, c'è un sistema politico in cui bisogna cambiare leader ogni pochi anni (che equivale a pochi minuti in Imperator). Come risultato di questo gioco di poltrone, abbiamo trovato più difficile affezionarci ai personaggi sotto la nostra responsabilità. Siamo stati spinti nella direzione generale di interessarci al cast di attori e agitatori, quasi come se fossimo tornati in CK2, ma non pensiamo che il payback narrativo sia altrettanto generoso questa volta.

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Questo non vuol dire che non ci siano storie che vengono continuamente generate in Imperator: Rome. In effetti, in questo ultimo gioco di Paradox Development Studio c'è così tanto da fare che è impossibile andare per qualche minuto senza che si verifichi qualcosa di interessante. Anche se abbiamo notato un po' di ripetitività in termini di eventi in-game, ci sono ancora molte informazioni da cogliere e molte decisioni da prendere in considerazione. Ci sono così tanti sistemi che lavorano insieme in questa sandbox, e questo miscuglio di meccaniche può dare vita ad alcuni scenari interessanti, specialmente quando si opera in un'area congestionata dove ci sono molti trattati da tenere d'occhio e un certo numero di potenziali nemici nelle vicinanze e in attesa di attaccare.

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Paradox mantiene i suoi tanti sistemi sotto controllo, mantenendo le cose relativamente semplici. Il nuovo sistema commerciale, per esempio, è elegante e immediato e - almeno secondo noi - rappresenta un enorme miglioramento rispetto a quello di Europa Universalis IV. Puoi facilmente scambiare oggetti che hai in surplus e importare beni di cui hai bisogno dai tuoi vicini, visto che risorse diverse offrono diversi benefici passivi al tuo stato. Non si tratta solo di ottenere un buon affare con qualche vecchio partner commerciale, ma c'è molto altro a cui pensare.

Invece i sistemi politici sono interessanti e diversi (almeno basandoci sulla nostra esperienza), anche se, come abbiamo già detto, pensiamo che un po' più di personalità dei personaggi avrebbe reso questa parte del gioco più interessante. Esistono molti modi potenziali per armeggiare con il tuo governo e il processo di reclutamento è di vitale importanza e sorprendentemente sfumato, ma in caso contrario le tue opzioni sono mantenute il più semplici possibile, presumibilmente per impedire che tutto vada a finire in una spirale di disordine squilibrato di intrighi assurdi.

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Anche se questo sim sandbox sembra relativamente superficiale - almeno rispetto a qualsiasi altro gioco di Paradox che ha avuto aggiornamenti - è comunque immenso sotto molti punti di vista. La mappa, per esempio, si estende dalla Scozia all'India, ed è piena di diverse culture e ideologie che sono tutte giocabili. La scelta del punto di partenza avrà un grande impatto sulla tua esperienza nel suo complesso e sembra esserci un discreto livello di differenziazione tra le varie società. Questo crogiolo di nazioni dà vita ad alcuni momenti emozionanti, anche se è probabilmente giusto dire che alla maggior parte degli Stati giocabili non viene dato lo stesso livello di dettagli forensi che è visibile tra i Paesi più dominanti.

Se hai familiarità con le opere passate di Paradox, ti troverai subito a casa quando si tratta dell'interfaccia utente. Ad esempio, puoi mettere in pausa e accelerare il tempo, filtrare la mini-mappa a seconda di ciò che stai cercando, e i tuoi sistemi principali sono accessibili tramite i pulsanti in alto a sinistra dello schermo. Lo studio è abbastanza bravo a rendere ciò che è complicato accessibile, ma c'è una quantità vertiginosa di dettagli cui badare e non è del tutto chiaro in che modo tutto combaci. Il tutorial si è rivelato abbastanza buono a fornire una panoramica generale del gioco, ma la mancanza di una wiki in-game e/o di descrizioni più dettagliate è stata un po' un grattacapo. Dato l'enorme numero di sistemi di interblocco, un po' più di trasparenza avrebbe migliorato notevolmente la nostra esperienza, perché a volte sembrava che stessimo prendendo decisioni a caso (specialmente durante le prime 20 ore).

La mappa su cui si svolge tutto il nostro piano strategico sembra fantastico, e tutto è stato accuratamente tessuto insieme con molti dettagli aggiunti alle varie regioni del mondo che esplori e combatti. Nascondere molte funzionalità nei vari menu a comparsa permette alla mappa di essere relativamente pulita (e amiamo i filtri visivi), anche se a volte lo schermo può diventare un po' ingombrante quando ci sono diverse finestre aperte, eserciti e navi si stanno muovendo sulla mappa, e in particolare quando hai un impero abbastanza grande da dover controllare.

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Il combattimento funziona come in passato, in cui i giocatori creano i loro eserciti e poi li lanciano contro quelli dei loro avversari. Se viste da lontano le battaglie potrebbero sembrare eccessivamente semplici, in quanto sono rappresentati da due piccoli avatar; tuttavia, l'efficacia del braccio militare del tuo impero viene solitamente decisa dalle decisioni prese altrove e quelle piccole figure solitarie simboleggiano molto più di quanto potrebbe suggerire la loro espressione. In sostanza, i tuoi eserciti sono un'estensione del tuo impero anziché qualcosa di separato e distaccato, e non puoi avere una forza di combattimento forte ed equilibrata senza prenderti cura di tutti gli aspetti del tuo impero in crescita.

Un settore che si sente già maturo per l'espansione è la diplomazia, e notiamo che l'esperienza complessiva beneficia delle interazioni più sfumate con le fazioni controllate dall'IA. Anche se non abbiamo grandi critiche riguardo l'intelligenza artificiale globale, sarebbe stato bello avere più opzioni a disposizione quando si tratta del nostro posizionamento di eserciti, specialmente quando si combatte contro avversari più forti dove il coordinamento con gli alleati dell'IA potrebbe fare la differenza. Questo, a sua volta, può portare a guerre frammentate, con eserciti che si rincorrono a vicenda, e pensiamo che queste sequenze à la gatto e topo protratte avrebbero potuto essere affrontate in modo più deciso.

Al netto di inconvenienti relativamente minori, Imperator: Rome è un gioco di strategia compiuto che è stato lanciato in uno stato solido. È chiaro che c'è ancora molto altro in arrico, e senza dubbio il piano post-lancio di Paradox prevede espansioni che introdurranno nuovi temi e fazioni, così come potenzialmente nuove di inizio e fine. Anche se ci attendiamo nuovi modi di giocare e nuovi problemi da risolvere, c'è già parecchia roba di cui tenere conto e, grazie alla vastità dell'esperienza complessiva, pensiamo che questo sia un gioco di strategia divertente da esplorare da un numero di prospettive differenti.

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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
La mappa è gigantesca; bella differenziazione tra le varie nazioni; molte decisioni interessanti da prendere; il sistema commerciale è particolarmente buono.
-
La diplomazia sembra un po' limitata, una wiki in-game sarebbe stata carina.
overall score
Questo è il voto del nostro network. E il tuo qual è? Il voto del network è la media dei voti di tutti i Paesi

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