Italiano
Gamereactor
recensioni
Halo: Reach

Halo: Reach

Bungie sta per dire addio alla serie Halo, e lo sta facendo nel migliore dei modi. Halo: Reach è il capitolo più epico e più importante della serie. Il nostro Jonas Mäki ha dato il suo insindacabile verdetto...

HQ

Sto pilotando un elicottero futuristico chiamato Falcon tra gli enormi grattacieli di New Alexandria, quando mi arriva il messaggio: un gruppo di soldati UNSC hanno dei problemi in un night club. Faccio dietrofront per aiutarli, quando uno squadrone di caccia nemici mi insegue. Atterro col mio elicottero danneggiato sul tetto di un edificio così alto che non riesco a vedere il terreno sottostante, e mi dirigo verso le truppe in difficoltà.

I miei primi timori si realizzano, appena li vedo circondati da Hunters, la minaccia peggiore nell'universo di Halo. È il peggior scontro che abbia mai avuto in un gioco di Halo, e mi faccio strada tra i banconi del bar, striscio tra i bicchieri sul pavimento e faccio fuori un caricatore contro i giganti, che rispondono con altrettanta gentilezza. Una palla da discoteca rotea silenziosamente sul soffitto, creando una strana atmosfera di morte e decadenza. Morte di un ballerino di musica disco, in effetti.

Halo: Reach

Sono passati tre anni da quando Halo 3 è stato rilasciato, concludendo la storia di Master Chief che Bungie iniziò con Halo: Combat Evolved nel 2001 sulla prima Xbox. I covenant sono stati sconfitti, e i segreti degli anelli rivelati, e tutti i buchi nella trama sono stati colmati. Come si può continuare, dunque? Tornando indietro, ovviamente. Bungie ha fatto un passo indietro nel tempo, quando i Covenant erano ancora creature aliene misteriose, e Master Chief era solo uno dei tanti guerrieri Spartan.

Annuncio pubblicitario:

Halo: Reach è l'equivalente per bungie di Titanic, un paragone utilizzato molte volte nelle interviste. La storia ruota attorno al pianeta Reach, uno dei più importanti avamposti umani nella galassia nonché centro dell'industria e della ricerca militare. Ma, così come indicato nove anni fa nel libretto di istruzioni di Halo: Combat Evolved, Reach è un pianeta maledetto. I covenant hanno attaccato con una forza mai vista prima, e Master Chief è stato l'unico sopravvissuto fra gli Spartan, e la sua fuga lo ha condotto al primo e leggendario anello.

Quello che sappiamo è che Reach prima o poi cadrà, e che il destino degli Spartan è segnato. Halo: Reach è l'oscuro capitolo nel quale si lotta contro un nemico più forte. La storia è a dir poco eroica, un tentativo di difendere l'umanità fino all'ultima goccia di sangue.

Halo: Reach

Nel gioco si interpreta l'ultimo arrivato nel Noble Team, un gruppo di Spartan costituito da sei individui fortissimi, con le loro abilità uniche. C'è lo Jorge (il gigante) che armeggia una mini-gun, il tecnico Kat e il cecchino Jun. Come membro del Noble Team la nostra missione è salvare il salvabile su Reach.

Annuncio pubblicitario:

Questo è tutto, a meno che non si invitino altri amici nel Noble Team in quanto la campagna è giocabile in modalità cooperativa per quattro giocatori. È assolutamente raccomandabile giocarla in compagnia, in quanto il gioco è pensato per essere giocato in multiplayer e la difficoltà è assestata di conseguenza. L'idea è che in compagnia è possibile circondare i nemici, usare i veicoli in modo più efficiente e lavorare insieme negli enormi livelli.

Bungie ha lavorato molto e bene sull'intelligenza artificiale. Ci sono molti più nemici di prima, e tutti sono potenzialmente delle minacce mortali. Bungie voleva rendere i Covenant spaventosi ancora una volta. Questi soldati Spartan non hanno il traduttore automatico di Master Chief, dunque ogni razza di Covenant parla in una delle sue strane lingue. I Jackals sembrano davvero minacciosi e le lingue aliene non fanno altro che provocare brividi lungo la schiena.

Le varie razze di Covenant appaiono molto diverse fra loro. Bungie è tornata al design originale per ricostruirne le fattezze. Per ragioni tecniche, sull'Xbox originali sembravano molto semplici, ma ora possiamo apprezzare come i Grunt indossino un'armatura in grado di fare loro sopportare il clima gelido del proprio pianeta natale. E se vi capita di colpire uno dei tubi nel loro supporto vitale è possibile vederli fuggire, e come colpiscono un muro è facile udire il soddisfacente tonfo della carne schiantata su qualcosa di duro e imperdonabile.

Halo: ReachHalo: Reach

Il sonoro è inoltre migliore di qualunque altro titolo della serie Halo. Le armi producono rumori più forti ed esplosioni più fragorose. La grafica è stata ricostruita da capo. Bungie è riuscita a trasformare Reach in un pianeta credibile, nel quale nessun livello è uguale a un altro. La vegetazione è lussureggiante, ci sono ripide regioni montagnose, rovine distanti, navi spaziali, l'enorme città di New Alexandria, livelli notturni e tanto altro. Aggiungiamo a questo un sacco di fauna e civili, ed ecco un mondo più vivo che mai.

Senza rivelare dettagli in merito alla storia, ci limitiamo a dire che ci sono molti più momenti epici in Halo: Reach che in qualunque gioco precedente. L'attacco dei Covenant trasforma il paradiso in un inferno, e sullo sfondo si muovono gigantesche navi di Covenant e sciami di Banshees praticamente ovunque.

Un livello rompe gli schemi e ci fa salire a bordo di una nave spaziale che viaggia in orbita attorno a Reach, scontrandosi con Banshees e altri velivoli lungo il percorso. Si potrebbe vedere come un livello inutile e tedioso, ma è davvero ben fatto rivelandosi ben presto uno dei momenti migliori nell'intero gioco.

Halo: Reach

Quando il tempo di Reach sta per finire, coraggiosamente ci muoviamo nel Noble Team, sempre più indebolito. I controlli, come sempre, sono eccellenti, e danno intensità laddove se ne sente bisogno. Si combatte contro navi Covenant a piedi,ci si fa strada fra le loro lamiere a mani nude e si lotta con pelosissimi Brute.

Non si ha mai voglia di smettere. Non si può smettere. Dopo un po' ci si rende conto che gli Spartan hanno ben chiaro il loro destino, ma non gli importa. Halo: Reach è la campagna più lunga mai prodotta da Halo, e abbiamo impiegato circa nove ore per completarla, saltando comunque molti contenuti.

Ma non importa quanto sia epica o interessante la storia in Halo: è il multiplayer ad aggiungere longevità. Halo 3 è il secondo gioco più giocato su Xbox Live, e l'attrazione principale dell'American Gaming League MLG (affiliata a ESPN). Halo 3 offre una perfezione nel multiplayer che nessun altro gioco per console è in grado di eguagliare, dunque seguirà un duro giudizio.

Halo: ReachHalo: Reach

Dato che Halo: Reach è ambientato prima di Halo: Combat Evolved, si è cercato di ritornare al concept originale. Questo significa che le caratteristiche di Halo 2 e gli strumenti di Halo 3 sono stati rimossi, così come sono sparite le granate extra di Halo 3: ODST. Ci è rimasta una modalità multiplayer completamente scarnificata, e più intuitiva.

Anziché prendere la propria arma preferita e l'invisibilità poco dopo avere iniziato la partita, è possibile scegliere arma e abilità specializzata prima di ogni respawn. Si inizia da subito con la propria arma preferita, e se si ama l'invisibilità è possibile selezionarla come abilità speciale.

Personalmente mi è piaciuto molto lo scudo, e la classica pistola di Halo: Combat Evolved. È estremamente potente, e lo scudo può anche proteggere dei compagni di squadra nel momento del bisogno. Ma ci sono anche tante altre opzioni come gli ologrammi che sparano, i jet pack e l'abilità di scattare.

L'arsenale è più ampio che mai, e Bungie ha operato alcune interessanti scelte di design. Un esempio è dato dal fucile da cecchino, che non è più la super arma di prima, oppure il classico fucile d'assalto, sostituito da un meno potente DMR. Per recuperare l'energia non è più sufficiente nascondersi e attendere, ma è necessario raccogliere medkit. Nulla è stato lasciato intentato e ne siamo davvero felici. Dato che amo Halo 3, ero preoccupato che Halo: Reach sarebbe stato troppo simile al suo predecessore, mancando di freschezza. Non è così.

La mia personalissima mappa preferita si chiama Spire, che include una torre incredibilmente alta nel mezzo dalla quale si vede tutto il livello. Si può salire con uno pseudo-ascensore, altrimenti detto "cannone umano", ma ci sono anche dei Banshee che possono essere condotto fino in cima, nonché un sacco di veicoli tra cui l'elicottero Falcon.

Halo: Reach

Il combattimento è recuperato da Halo 3: ODST, ed è davvero ottimo con il matchmaking e un sacco di opzioni dettagliatissime. Vorrei anche menzionare la fucina. Esiste dai tempi di Halo 3, ma questa volta è stata ricostruita da capo, in modo tale che chiunque possa costruirsi livelli senza limitazione. Corsa e Rally sono due nuove aggiunte sorprendenti da parte di Bungie, nate dall'enorme mole di livelli creati dai fan. In queste due modalità si abbandonano le armi da fuoco per scontrarsi in gare di corsa a bordo dei veicoli Mongoose.

Halo: Reach rappresenta quasi certamente l'addio di Bungie alla serie Halo. E sono riusciti a creare la più grande e impressionante esperienza targata Halo mai vista. Bungie ha lasciato a 343 Industries, lo sviluppatore che continuerà la serie di Halo, un compito a dir poco arduo. E credo proprio che se tra dieci anni guarderemo indietro e ci ricorderemo di Halo, il sacrificio del Noble Team sarà riconosciuto come l'episodio più amato.

10 Gamereactor Italia
10 / 10
+
Controlli perfetti, magnifico multiplayer, tanti contenuti, ottimo editor di livelli, splendida grafica
-
Nessun supporto wide screen in modalità split screen
overall score
Questo è il voto del nostro network. E il tuo qual è? Il voto del network è la media dei voti di tutti i Paesi

Testi correlati

0
Halo: ReachScore

Halo: Reach

RECENSIONE. Scritto da Jonas Mäki

Reach è caudo, Bungie ha terminato la sua esperienza con Halo, e Jonas Mäki si è messo ai comandi di uno dei titoli più attesi del 2010. Ecco a voi Halo: Reach.



Caricamento del prossimo contenuto