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Donkey Kong Country Returns 3D

Donkey Kong Country Returns 3D

La possibilità si era vista qualche settimana fa: la versione 3DS del classico per Wii era potenzialmente migliore dell'originale. Ecco il nostro verdetto.

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Non amo i porting. Spesso non sono altro che un modo frettoloso per consentire a un gioco di generare più denaro. Si tratta di una maniera poco elegante per riciclare un gioco vecchio, magari con la falsa promessa di contenuti extra o esclusivi. Ma, fortunatamente, ci sono anche delle eccezioni. Ci sono dei porting che si rivelano all'altezza dei giochi originali.

Quando il porting avviene tra due console di pari livello tecnico, la possibilità che il gioco mantenga una buona qualità è piuttosto alta. Da PC a console, invece, le possibilità sono più basse. Da una console casalinga a una console portatile, invece, le possibilità sono praticamente nulle. Ed è per questo motivo che Donkey Kong Country Returns 3D è una vera perla rara.

Lo scrissi qualche mese fa nella mia anteprima. Devo ammettere che, nonostante avessi giocato poco più di venti minuti, avevo intuito un grosso potenziale in questo titolo. Scrissi che, forse, il gioco avrebbe addirittura potuto superare l'originale per Nintendo Wii.

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Ritengo sia inutile spendere molte parole su questo gioco. Si tratta di uno dei classici per Wii, a sua volta basato su uno dei più grandi giochi della generazione 16 bit. Pertanto, preferisco dedicare questo paragrafo a una breve lezione di storia. Donkey Kong Country uscì nel 1994 su Super Nintendo. Il gioco era un cosiddetto titolo second-party: prodotto da Nintendo, ma sviluppato da Rare. Grazie a questo gioco, questa ditta inglese entrò nell'olimpo degli sviluppatori per le piattaforme Nintendo, realizzando dei giochi che - in termini qualitativi - tenevano testa a tutte le produzioni più importanti realizzate in Giappone. Donkey Kong Country era un platform eccellente, tremendamente impegnativo, divertente come una corsa sulle montagne russe e dotato di una grafica assolutamente innovativa. Tutti i personaggi, infatti, erano stati creati con un 3D prerenderizzato. All'epoca, tutti i videogiochi erano bidimensionali (il primo gioco interamente 3D arrivò soltanto nel 1995) e, considerando che girava su di un modesto Super Nintendo, l'aspetto visivo del gioco lasciava tutti a bocca aperta. Il character design era particolarmente azzeccato, gli ambienti erano così variegati da lasciarci attraversare scorci quasi cinematografici, che a tratti ricordavano i film di avventura più classici, da Indiana Jones e il Tempio Maledetto fino a Star Wars: Il Ritorno dello Jedi. E non fatemi parlare della musica... quel mix di bonghi, congas e strumenti a fiato di legno è ancora una delle colonne sonore dell'epoca classica che più amo.

Donkey Kong Country Returns 3DDonkey Kong Country Returns 3D

Eppure, dopo il gioco del 1994 e alcuni sequel più o meno azzeccati, la serie rimase sostanzialmente in standby per più di quindici anni. Ci furono un paio di giochi su GameCube, ma il concept era molto diverso. Donkey Kong Country non era più tornato. Alla fine del 2010, però, Nintendo decise di resuscitare il vecchio scimmione che, fortunatamente, si dimostrò essere in forma smagliante. Donkey Kong Country Returns non era solo un grande omaggio alla serie originale e alla sua giocabilità: era anche un gioco impegnativo, difficile, capace di entrare in contrasto con il paradigma contemporaneo che, sfortunatamente, sembra prediligere giochi accessibili, poco impegnativi, troppo facili.

Francamente mi ci è voluto un po' per abituarmi alla difficoltà di Donkey Kong Country Returns. A volte era davvero snervante, e alcuni livelli (in particolare quelli a bordo dei carrellini della miniera) mi avevano provocato alcune reazioni verbali così forti da suscitare lo sdegno dei vicini di casa, ferventi cattolici. Non era una difficoltà "disonesta": il gioco era difficile, ma non imbrogliava mai. Ma, in ogni caso, a volte avrei preferito un po' più di magnanimità.

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Donkey Kong Country Returns 3DDonkey Kong Country Returns 3D

E, con questo, arriviamo alla versione 3DS del gioco. Uno dei problemi delle versioni portatili di qualsiasi gioco è certamente dato dal tempo a disposizione del giocatore, sensibilmente inferiore a quello del giocatore di fronte a una console in salotto. Spesso le sessioni di gioco avvengono durante brevi spostamenti, nei momenti di attesa o, in generale, nei ritagli di tempo. I livelli più difficili, quelli che richiedono anche quindici o venti tentativi, potrebbero diventare delle vere montagne da scalare su di una console portatile: il breve tempo a disposizione, infatti, potrebbe esaurirsi prima del completamento del livello.

Nintendo è al corrente del problema, e l'ha risolto introducendo un nuovo livello di difficoltà nel gioco. In Donkey Kong Country Returns 3D, infatti, è possibile disporre di sei punti ferita (tre per Donkey e tre per Diddy) contro i quattro della versione Wii, ed è inoltre possibile acquistare nei negozi sparsi nei vari mondi del gioco alcuni aiuti, tra cui un palloncino che salva la vita dopo una caduta e un punto ferita extra per i mezzi di traporto (carrellini, razzi, eccetera), che semplifica alcuni fra i livelli più impegnativi.

Donkey Kong Country Returns 3D

Potrebbe sembrarvi una soluzione poco impegnata ma, credetemi, era proprio quello che ci voleva. Nintendo, in breve, ha adottato la strategia del Rasoio di Occam: la soluzione più semplice è quella giusta. È bastato introdurre alcuni piccoli aiuti al giocatore per rendere questa versione portatile semplicemente perfetta.

Dato che nel gioco 3DS è ancora possibile scegliere la vecchia modalità Wii (più difficile), tutto è disattivabile. Ma, devo ammettere, questo leggero ma significativo abbassamento della difficoltà ha reso il gioco ancora più piacevole.

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Donkey Kong Country Returns 3D

L'unico aspetto che rimpiango in questa versione 3DS è dato dal sistema di controllo che, per quanto piacevole e preciso, non riesce a incarnare il divertimento fornito dal Wii Remote, che doveva essere agitato per permettere a Donkey Kong di sbattere le sue zampe sul terreno. Per ovvie ragioni, questa mossa è stata sostituita dalla pressione di un pulsante abbinato a un movimento del pad analogico: efficace, ma poco soddisfacente.

A parte questo, Donkey Kong Country Returns 3D offre la stessa qualità, lo stesso divertimento della versione Nintendo Wii. Con la differenza che, questa volta, l'emozione di provare uno dei platform più belli degli ultimi cinque anni finisce direttamente nel palmo della vostra mano. E non è una cosa da poco.

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09 Gamereactor Italia
9 / 10
+
La stessa qualità dell'originale, le modifiche alla difficoltà sono provvidenziali, effetto 3D molto piacevole
-
Il feeling nei controlli è un po' meno soddisfacente rispetto alla versione Wii
overall score
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