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Dirt Rally 2.0

Dirt Rally 2.0

Il nuovo sequel è il miglior sim di rally di tutti i tempi o si posiziona al secondo posto?

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Dirt Rally è stata la grande scommessa di uno studio che si è fatto un nome mettendo insieme il racing arcade con una sorta di semi-realismo grazie ai titoli di Colin McRae. Dirt Rally era, ad eccezione della fisica dell'asfalto un po' discutibile, un simulatore di rally hardcore davvero impegnativo che si rivolgeva ad un gruppo molto limitato di appassionati. Ma Dirt Rally è diventato qualcosa di più. Il sottogenere del simulatore è cresciuto negli ultimi cinque anni e Codemasters ha pubblicato Dirt Rally al momento giusto. I fan lo hanno divorato ed è persino riuscito a raggiungere un pubblico casual. Qualcosa che accade raramente in questo particolare genere.

Poi, è stato pubblicato Dirt 4, che secondo Codemasters sarebbe stato il ponte tra Dirt e Dirt Rally. Tuttavia, c'è stata non poca perplessità dal momento che il gioco - come la maggior parte dei precedenti titoli dello studio, quali Colin McRae, Toca e il franchise Grid- non sembrava sapere che tipo di gioco di corse volesse veramente essere. Non un racing arcade come Dirt 3, ma neanche un sim racing come Dirt Rally; insomma, una via di mezzo. Che è un po' quello che è accaduto con Dirt Rally 2.0, sfortunatamente. Ma non vogliamo anticiparvi nulla, partiamo dall'inizio.

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Dirt Rally era piuttosto povero in termini di contenuti quando è stato pubblicato per la prima volta all'inizio del 2015. Nel gioco sono stati aggiunti alcuni livelli ed era chiaro che un team più piccolo del solito aveva sviluppato il gioco come progetto parallelo. Le varie tappe e destinazioni, tuttavia, erano ben fatte e il titolo era principalmente focalizzato sul riuscire a padroneggiare le auto e la fisica realistica dei pneumatici offerta dal gioco, e in fin dei conti non importava il fatto che fosse così spoglio. Ma non per noi, almeno. Non quattro anni fa. Stati Uniti, Polonia e Nuova Zelanda sono i nuovi paesi che sono stati poi aggiunti in questo sequel mentre mancano, ad esempio, Monte-Carlo, Grecia, Finlandia e Svezia (alcuni dei luoghi di rally più iconici). Questo dipende dal fatto che Codemasters ha riciclato in modo furbo e intelligente materiale da Dirt 4, che è evidente. La maggior parte dei nuovi livelli sono stati recuperati direttamente da Dirt 4 con una grafica un po' ridisegnata, un aspetto che delude un po'.

Ciò che ci infastidisce di più dei livelli in questa sezione rally effettiva di Dirt Rally 2.0 è che Codemasters ha alcuni problemi nel trovare lo stesso tipo di variazione e flusso rispetto ai livelli del mondo reale in WRC. Rispetto ai livelli realistici di WRC 7 è facile notare la differenza. I nuovi contenuti di Codemasters in Dirt Rally 2.0 non si avvicina minimamente alle versioni della vita reale che Kylotonn Games ha ricreato così accuratamente nel loro piccolo capolavoro, ingiustamente sottovalutato.

Dirt Rally 2.0

Ad esempio, riteniamo che i livelli neozelandesi e statunitensi di Dirt Rally 2.0 siano troppo lenti in termini di velocità, questo a causa della ristrettezza e dell'enorme quantità di curve difficili che li caratterizzano. Sembra che stiamo guidando con il freno a mano completamente attivato in molte di questi livelli, tanto che sembra di guidare un caddy anziché una macchina da rally.

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Uno dei punti di forza largamente sponsorizzati nelle varie campagne di marketing per questo gioco è stato il tempo dinamico in tempo reale e il fatto che le rotte cambiano aspetto mentre le guidiamo, con l'idea di offrire un tipo di esperienza più realistica. Ma non è per nulla così. Funziona davvero bene sulla carta. Gli effetti del tempo sono, come ti aspetteresti, ben rappresentati da un punto di vista grafico (anche se il fango coperto di pioggia nei tracciati neozelandesi assomiglia più al metallo liquido), ma non aggiunge alcuna difficoltà. In realtà non maschera bene neanche il fatto che non ci siano abbastanza nuovi contenuti in questo gioco.

Per quanto riguarda la fisica delle auto, Codemasters non è cambiato molto dal primo gioco. Questa volta le gomme hanno un po' meno aderenza, in generale. Una minor presa sul terreno significa che le auto scivolano un po' di più, che rispetto al rally del mondo reale e il modo in cui funziona principalmente con la tecnologia di oggi non fa rima con "maggiore realismo". Codemasters ha usato parti di Dirt 4 e sono esattamente le parti di questo sequel che non ci piacciono. Si ha in qualche modo la sensazione come se la macchina sterzasse con le ruote posteriori al punto da renderci più instabili e un po' più nervosi quando guidiamo in una curva lunga e facile rispetto a quanto accadeva con Dirt Rally. Persiste problema con il comportamento della vettura che sembra fluttuare sopra il terreno anche quando guida sull'asfalto e stranamente sembra più problematico qui che nel primo gioco.

Per quanto riguarda la scelta dell'auto, lo studio ha aggiunto più veicoli, più auto d'epoca classiche, e un sacco di nuove auto rallycross (ufficiali) e auto "non realistiche" di cui Dirt 4 era pieno, sfortunatamente. Qui ci sono Porsche, Aston Martin, Mustang, Corvette e altre auto sportive/muscle car che sono parecchio fuori luogo in un gioco come questo. Speravamo che Codemasters si concentrasse con auto più appropriate, più auto da rally reali. La sezione rallycross ha assunto un ruolo ancora più importante qui e considerando che giochiamo davvero solo questi due giochi per il gusto di un'esperienza rally tradizionale, lo consideriamo un cambiamento negativo.

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Graficamente, è stato sistemato e sembra davvero bello ad eccezione di alcuni effetti di pioggia e dell'HUD ispirato a Forza Horizon. Questo vale anche per il veterano di rally di grande esperienza Phil Mills (che è stato il co-pilota di Petter Solberg per molti anni e ha partecipato e vinto diversi campionati) le cui note sulla mappa ricordano per lo più quelle di un ragioniere calmo e raccolto. Le note non suonano mai come se provenissero dall'interno di un'auto da rally rumorosa senza isolamento, ma più come se fossero effettivamente registrate in uno studio caldo, silenzioso e calmo senza alcun senso di urgenza.

Il fatto che Dirt Rally 2.0 non si presenti come estremamente bello, veramente realistico, variegato, o che Svezia, Finlandia, Grecia e Montecarlo siano completamente assenti - significa che non possiamo fare a meno di definirlo deludente, anche se è ancora abbastanza buono nel grande schema delle cose. Il supporto al nostro volante (Thrustmaster Sparco 310) è completamente non funzionale e sembra interpretare erroneamente gli input e l'angolo di virata e non fornisce feedback e force feedback deboli. Non c'è anche alcun supporto per la realtà virtuale in Dirt Rally 2.0. Detto questo, siamo fiduciosi che alcuni di questi problemi tecnici verranno risolti entro la fine dell'anno.

È ancora molto divertente guidare la diciottenne WRX STi in Polonia e sentire i suoni della ghiaia contro il carrello, e la fisica è davvero buona nel complesso, ma dato che Codemasters ha avuto quasi quattro anni per creare il primo gioco, non possiamo fare a meno di sentirci solo un po' delusi.

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07 Gamereactor Italia
7 / 10
+
Grafica pulita; Fisica dei pneumatici dettagliata; Supporto per controller ben progettato; Un sacco di diversi tipi di auto; Brevi tempi di caricamento; Bel suono.
-
Manca varietà nei livelli; La fisica dell'asfalto è ancora problematica; Mancano Svezia, Finlandia, Grecia e Montecarlo; Co-pilota assonnato.
overall score
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