Deus Ex: Mankind Divided

Come ricorderete, la precedente avventura di Adam Jensen, Deus Ex: Human Revolution, si è conclusa con un poderoso spargimento di sangue, in quanto gli esseri umani meccanicamente avanzati hanno dato il via ad una massiccia furia omicida, che è costata loro milioni di vite e lasciandone altre migliaia feriti. Due anni più tardi, la devastazione dell'Aug Incident porta ancora con sé i suoi segni, militanti armati pattugliano strade ridotte in macerie in preda al panico e le crescenti tensioni hanno spinto gli esseri umani aumentati di nascondersi nell'ombra. Etichettati come reietti e pieni di rabbia, gruppi selezionati di esseri umani aumentati sono stati costretti a scatenarsi contro la società, usando tattiche estremiste per vendicarsi sui loro oppressori.

Dopo il crollo delle Sarif Industries, Jensen si assicura una nuova opportunità con Task Force 29, una divisione formata dall'Interpol per combattere minacce terroristiche. A seguito di una serie di attacchi radicali, avete il compito di compromettere i piani dei terroristi aumentati e scavare più a fondo per scoprire quali siano i motivi che li animano e le loro identità nascoste. Sotto il comando di Jim Miller, inizieremo a girare per il mondo, in cerca di indizi e infiltrandoci in luoghi che vanno dalle baraccopoli fatiscenti di Golem City alle terre assolate di Dubai. Supportato da una serie di colpi di scena, la storia intrigante e provocatoria che fa da fondamento a questo nuovo Deus Ex ci ha affascinato e tenuti incollati davanti allo schermo fino alla fine.

Funzionando un po' da sezione tutorial, la vostra prima missione vi porta nella città di Dubai, dove avete il compito di fermare un accordo sul mercato nero degli aumentati. Dopo esservi calati dal tetto di un vecchio albergo sgangherato, dovete dunque addentrarvi con cautela attraverso i suoi corridoi tortuosi e raggiungere così la zona di incontro designato. Con un intero arsenale di armi e gadget a vostra disposizione, il gioco inizia con il botto e vi permette anche di farvi sin da subito un'idea di cosa accadrà più avanti nel gioco. le sezioni tutorial sono ovviamente del tutto opzionali, ma funzionano bene e sono un modo rapido e completamente indolore per imparare a fare i conti con i nuovi controlli.

Prima di addentrarsi nel tutorial, c'è anche a disposizione un comodo riassunto dalla durata di 12 minuti dedicato a Human Revolution che permette ai nuovi giocatori di avere un'infarinatura sulla trama della serie, senza esserne sopraffatti. Accanto alla sua struttura basata su tre livelli di difficoltà, c'è anche la possibilità di scegliere tra uno dei tre schemi di controllo che meglio si adattano al vostro stile di gioco. Tra questi, ci sono sia i controlli più raffinati di Mankind Divided sia quelli visti nel suo predecessore. Ci sono anche impostazioni alternative assolutamente in linea con i tipici sparatutto in prima persona, che sembrano avere l'obiettivo di accogliere un pubblico di giocatori più casual. Il livello di flessibilità offerta sui controlli è un'idea che ci è piaciuta molto e avete comunque ancora la possibilità di passare da una modalità all'altra all'interno del menu delle impostazioni.

Dopo essere tornato a Praga, Jensen si ritrova nel mezzo di un'esplosione e si trova costretto necessariamente a ricorrere a significative riparazioni. Dopo aver chiesto l'aiuto di un meccanico del mercato nero, scopriamo che ci sono una serie di potenziamenti sperimentali che giacciono dormienti nel suo sistema. Ma prima di essere in grado di attivarli, è necessario scegliere di sacrificare in modo permanente un altro "aumento", dal momento che basta innescarne uno per mandare il suo sistema in overdrive e provocare effetti dannosi. Questo è un elemento che permette a Mankind Divided di distinguersi dai molti altri giochi di ruolo e chiede di valutare con grande attenzione le diverse opzioni prima di compiere un importante aggiornamento. Inoltre, impedisce ai giocatori di farsi sopraffare da tutte le abilità, in quanto non è possibile avere tutte le abilità attivate contemporaneamente.

Questi potenziamenti possono essere acquistati attraverso punti che si acquisiscono raggiungendo determinati livelli di XP. Dopo averci dato l'illusione di giocare a Predator, ci siamo ritrovati ad usare un visore smart che offre una visione termica della zona, consentendo in questo modo di individuare i movimenti e le posizioni dei nemici. Tra le nostre abilità preferite, non possiamo non menzionare le nocche taser, che permette di stordire gli avversari con una scarica elettrica, e il colpo di scalpello, che vi dà la possibilità di impalare le guardie con lame retrattili. Questi e molti altri offrono una varietà di soluzioni creative per buttarsi in combattimento e consentire una gamma interessante di diverse esperienze al giocatore.

Visto un mondo e un concept così unici, è un peccato che le armi non abbiano il medesimo elemento di fascino e risultare altrettanto originali in combattimento. Detto questo, avete comunque la possibilità di modificare la vostra artiglieria al volo in un modo simile a Crysis e al recente Homefront: The Revolution. Ciò consente di modificare il tipo di portata e le munizioni in modo che ogni arma si adatti sia ad uno stile stealth sia ad uno stile più offensivo.

Sebbene sia etichettato come gioco stealth-action, Deus Ex: Mankind Divided non penalizza i giocatori se prediligono un approccio più focalizzato sulle armi laser. L'XP viene sempre dispensata in grande quantità e non si è mai costretti a ripetere le sezioni se preferite un'esecuzione più stridente. Se volete passare completamente inosservato, ci sono anche un sacco di scorciatoie nascoste che potete usare per bypassare lo sguardo delle guardie che pattugliano prese d'aria e zone sopraelevate. È anche possibile ammazzare i singoli scagnozzi uno ad uno, trascinando i loro corpi lontani dalla vista degli altri e scivolare sotto il radar di rilevazione.

Nonostante alcune scelte discutibili, il sistema di controllo rivisitato di Mankind Divided è notevolmente più nitido e reattivo. Premendo il grilletto sinistro, potete scattare facilmente in copertura e da lì potrete far muovere tranquillamente Jensen verso una zona successiva appartata. Le armi e le risorse a vostra disposizione non ingombrano la zona inferiore dello schermo, ma sono convenientemente posizionati all'interno di una ruota per gli equipaggiamenti. Tenere premuto lo stesso pulsante per aprire il menu potrebbe però apparire una scelta insolita, in quanto spesso questo vi porterà accidentalmente a scavalcare le piattaforme e ritrovarvi nel bel mezzo di un pattugliamento delle guardie.

La storia si serve di un approccio in stile Heavy Rain per quanto riguarda la componente delle scelte, nel senso che le vostre azioni avranno conseguenze significative e plasmano l'esito della storia. Nei punti cruciali della storia, vi troverete spesso ad un bivio e sarete costretti a compiere una scelta cruciale. Durante le interazioni sociali con gli NPC, potrete anche dare le risposte che preferite, scegliendo di trattare con condiscendenza, essere ragionevole, o confrontarsi con i vostri conoscenti. Le azioni hanno un peso maggiore rispetto a quanto si possa credere, in quanto possono addirittura portare a rivelare nuovi segmenti di informazioni ed evitare potenziali scontri. Questo non solo migliora il senso di rigiocabilità dell'esperienza, ma vi costringe anche a prestare attenzione, dal momento che una mossa sbagliata può essere devastante.

Proprio come il suo predecessore, l'elemento hacking viene descritta come una parte importante di questa esperienza, ma questa volta questa componente è stata rivista da un punto di vista visivo e risulta molto più elegante e più raffinata. Che si frughi tra vecchi appartamenti polverosi nel centro di Praga o si operi in missioni all'estero, vi imbatterete in porte e computer portatili che sono dotati di pannelli hackerabili. La scelta di manipolare questi sistemi porta spesso a scoprire scorciatoie e informazioni nascoste sotto forma di e-mail e documenti. Il mini-gioco dell'hacking ci invita a prendere il controllo di una griglia di datastore, mentre si impedisce al programma della sicurezza di inviare il circuito in blocco. Mentre siete alla ricerca di info segrete, vi imbatterete in un software che consente di manipolare la griglia in modi molteplici, rivelando archivi di dati nascosti e freezando temporaneamente il programma di sicurezza.

La Breach Mode standalone vi vede questa volta dal lato dei Ripper, un gruppo di hacker d'elite che utilizza la realtà virtuale per contrabbandare dati aziendali. Sotto l'ala protettrice del misterioso Shadowchild, riceverete una serie di obiettivi generali, come ad esempio entrare in possesso di grandi archivi di dati ed eliminare droidi pixel. L'esperienza ci ha ricordato un po' Saints Row IV, dal momento che potete usare trucchi nello spazio virtuale per guadagnare temporaneamente un aumento della salute, delle munizioni e della velocità. La rigiocabilità si presenta sotto forma di classifiche online, dal momento che potrete competere con criminali informatici di tutto il mondo per ottenere il punteggio più alto e il tempo di completamento più veloce. Anche se può risultare una distrazione divertente dalla campagna, abbiamo presto perso interesse nei confronti di questa modalità, anche perché diventa presto un po' monotona, in quanto manca di varietà.

Mostrando le potenzialità del nuovo potente motore Dawn Engine di proprietà di Eidos, la grafica fotorealistica di Mankind Divided riesce perfettamente a trasmettere la triste realtà di una nazione in fase di stallo. Un potenziamento nella fedeltà visiva ha permesso agli sviluppatori di creare quello che sembra un vivo e pulsante parco giochi cyberpunk, che porta con sé influenza tipiche di classici anni '80 come Blade Runner. Tuttavia, anche se gli scenari appaiono incredibili, le animazioni facciali risultano un po' anonime e gli NPC parlano spesso fuori sincrono. Ciò che tuttavia maggiormente rispecchia questa componente cyberpunk/futuristica è la sua eccezionale colonna sonora, caratterizzata da sound elettronici synth e musica pulsante. Oltre a rispecchiare l'intensità del combattimento e ad essere stilisticamente appropriata, aggiunge un senso di profondità a questa civiltà lontana.

Proprio come altri grandi sequel, Deus Ex: Mankind Divided riesce a mantenere viva l'essenza del suo acclamato predecessore, aggiungendo al contempo nuove meccaniche e nuove idee. È un'esperienza incentrata sulle scelte, con una trama che si plasma sulla base delle vostre azioni e ai combattimenti. La Breach Mode magari manca di sostanza e le armi avrebbero potuto essere più innovative, così come i controlli un po' più studiati, ma tuttavia Makind Divided riesce comunque a fornire un'esperienza stealth/action stimolante.