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Dark Souls III

Dark Souls III

Alla Paris Games Week ci siamo lasciati incantare dal nuovo attesissimo Dark Souls.

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Parto da qualche parte, all'interno di una torre. Non ho idea di cosa stia facendo qui, chi sia o dove dovrei andare. Dark Souls III era tra i titoli giocabili alla Paris Games Week e ho colto l'occasione per godermi una mezz'ora in compagnia dell'imminente action adventure di From Software. Riesco a morire più volte in quella mezz'ora, il che mi ricorda che è da un po' che non gioco a Bloodborne...ho perso la mano, infatti.

A proposito di Bloodborne, è evidente che Dark Souls III si ispiri molto al titolo di successo in esclusiva su Playstation 4. Il mio guerriero non morto appare più veloce e agile in Dark Souls III rispetto ai suoi due primi predecessori, ma non troppo da eliminare del tutto lo spirito e l'atmosfera che aleggia nei Souls. A differenza di Bloodborne, mi trovo di nuovo con un scudo in mano.

I nemici vengono dritti verso di me non appena abbandono la torre e mi muovo verso questa immensa parete rocciosa che si estende in due direzioni diverse. Ho scelto di andare a destra, dove ho incontrato un paio di mostri assetati di sangue, lupi bianchi di taglia XL, che trafiggono immediatamente a morte il mio povero eroe. Mi risveglio dal fuoco e mi dirigo nuovamente per quel percorso, deciso a superare questi lupi infernali.

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I controlli del gioco sono esattamente gli stessi visti nei suoi predecessori e presto mi ritrovo coinvolto in una sorta di danza mortale che mi sembra familiare, mi allontano dai lupi e mi proteggo dietro lo scudo non appena mi attaccano. Con qualche colpo di spada rapido, riesco a fare fuori le due belve, e posso continuare la mia strada oltre il muro. Alle mie spalle si profila una gigantesca fortezza, con torri gotiche e bandiere usurate dal tempo, accarezzate leggermente dal vento. Le influenze di Bloodborne si notano anche nell'ambientazione, ma l'illuminazione non appare poi così cupa.

Dark Souls III

Purtroppo, sembra che From Software non abbia ancora fatto qualcosa per ciò che riguarda la rigidità visiva vista in tutti i loro titoli precedenti, e Dark Souls III ha esattamente lo stesso frame rate irregolare dei suoi predecessori. È davvero giunto il momento di aggiornare il motore grafico, a mio avviso. Tuttavia, l'estetica è così caratteristica e invitante che presto mi lascio coinvolgere dalla sua misteriosa atmosfera piuttosto che dalla sua grafica un po' traballante e instabile. Speriamo che prima del suo debutto questo aspetto, comunque, venga un po' sistemato.

Sulla parete noto presto un paio di lunghe gambe, con uomini simili ai personaggi di Tim Burton che mi attaccano con velocità inaspettata. Cerco di divincolarmi, rotolando in tutte le direzioni, ma l'azione diventa ben presto molto concitata e rimango ucciso ancora una volta. Ed eccomi di nuovo lì, dal fuoco. La stessa strada, gli stessi nemici. I lupi li faccio fuori rapidamente questa volta, e quando arrivo al cospetto di quei bastardi rinsecchiti, rotolo prima che attacchino, e riesco a mettere a segno una pugnalata soddisfacente alle loro spalle.

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Poi, quando finalmente arrivo alla fine di questo percorso, mi accorgo con rammarico che si tratta di un vicolo cieco. Tutto quello trovo sono solo alcuni oggetti semplici, come coltelli e bombe incendiarie. Oh bene, devo solo girare i miei tacchi di 180 gradi e provare nella direzione opposta, allora! Detto fatto, mi sono buttato sul sentiero di sinistra, che sembra essere la strada giusta. Come al solito non ci sono mappe, quindi mi limito a fare affidamento sulle mie capacità di esplorazione - proprio come nel resto dei titoli From Software.

Dark Souls III

Poco dopo arrivo ad una piccola casa buia, e per fortuna ho una torcia con me, che sostituisce lo scudo nella mia mano sinistra. La fiamma getta un bel bagliore nella stanza, dove osservo che c'è gente decisamente più sgradevole lì in attesa. Li ignoro e mi dirigo diretto verso una scala, che mi permette anche di sfuggire al pericolo e dove trovo piuttosto una luce, dove ad attendermi c'è un nuovo falò. A differenza dei precedenti Dark Souls (soprattutto il primo), il terzo sembra offrire più falò, che funzionano come punti di salvataggio. Questa è l'ennesima "citazione" da Bloodborne, che probabilmente attira più giocatori dei precedenti giochi, questi ultimi ben noti per essere incredibilmente spietati.

Continuo la mia esplorazione e presto mi ritrovo su un bel tetto, dove alcune figure pallide sono lì in piedi con le braccia alzate verso quelli che sembrano corpi appesi. Mi sento un po' a disagio quando mi balena l'idea di restare e provare a capire se sono amici o nemici, quindi corro appena posso e trovo un'altra scala che mi porta fino ad una parte del muro in cui mi sono imbattuto in precedenza.

Qui mi fermo e comincio a guardarmi in giro. Il forte su cui mi trovo è davvero enorme e l'unica cosa che posso fare è stare lì a contemplare e sognare ad occhi aperti quante ore ci vorranno per esplorare l'intero mondo di Dark Souls III. Durante la mia sessione di gioco allo stand di Sony, ho cercato di fare più in fretta che potevo per riuscire ad imbattermi in un boss.

Poco dopo, mi incammino verso destra in un vicolo, in cui un cavaliere gigante corpulento cammina avanti e indietro. Nonostante le sue dimensioni, è terribilmente veloce e ho appena il tempo di alzare lo scudo prima che questo miniboss (le Anime standard) mi riempie di legnate. La mia barra della salute è quasi zero e mi precipito terrorizzato via da lì, trangugiando una pozione di salute, mentre cerco nel panico tra i miei oggetti. Bingo! Ho trovato l'elettricità, e in pochi secondi carico la mia spada.

Con rinnovato coraggio, prendo la spada con entrambe le mani, la faccio roteare e con una manciata di colpi tento di abbattere il nemico. La sua barra della salute va leggermente giù, ma è tutt'altro che morto. Il mio orgoglio rivelerà il mio destino, quando il boss mi attacca con un paio di pugni veloci, uccidendomi sul posto. Ricomincio dall'ultimo fuoco e desidero andare ancora una volta ad affrontare il boss, ma il tempo a mia disposizione è terminato.

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Devo abbandonare il pad e andare a provare altri giochi in fiera, e lascio lo stand di Dark Souls III con un desiderio ritrovato nell'animo. Il gioco appare un ibrido perfetto tra i giochi Souls e Bloodborne, con una maggiore illuminazione che ricorda la prima serie, ma con una giocabilità più rapida che mi fa ripensare alle mie notti a Yharnam. L'unica cosa che mi preoccupa è la mancanza di aggiornamento grafico, che è davvero orribile, come in entrambi i casi. Sarà altrettanto infelice quando il gioco verrà pubblicato? Spero di no.

Non ho idea in che punto mi trovassi nella storia, o esattamente da che parte sarei dovuto andare per procedere alla prossima area. Ma è proprio questo alone di mistero che rende i giochi Souls così speciali. Il terzo capitolo offre inoltre un protagonista agile nel pieno spirito di Bloodborne, che per me è uno sviluppo molto positivo. Aprile, non vedo l'ora che arrivi!

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