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Code Vein

Code Vein - Provato

Ci siamo catapultati nello spaventoso mondo vampirico di Code Vein, ed ecco le nostre impressioni.

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Conosciamo Code Vein da un po' di tempo, un titolo sviluppato da Project Vein che ci catapulta in un mondo oscuro e sanguinante pieno zeppo di vampiri, e non sarebbe infingardo dire che il titolo stia tentando di emulare il fascino di Dark Souls (lo slogan all'inizio era "Prepare to Dine", dopotutto). Quando abbiamo giocato al titolo ad un recente evento di Bandai Namco tenutosi a Parigi, eravamo dunque ricolmi di grandi speranze ed eravamo pronti ad affrontare il peggio.

La demo che abbiamo avuto occasione di giocare era, in realtà, completamente separata dal gioco finale, come abbiamo scoperto dal produttore Keita Iizuka, che ci ha gettato nella sua parte più profonda...come se i giochi Souls-like avessero una fine superficiale! Da fan degli action-RPG di From Software, immergerci in Code Vein è stato come indossare un paio di pantaloni che indossiamo da sempre, anche se molti contenuti ci sono risultati molto familiari, se non per qualche piccolo ritocco. I falò sono ora i Mistle, ad esempio, e gli attacchi pesanti e leggeri sono ora mappati rispettivamente su triangolo e quadrato anziché su R2 e R1. Questi cambiamenti metteranno senza dubbio in difficoltà la vostra memoria muscolare, certo, ma tutto sommato i fan dei Souls si sentiranno davvero a loro agio.

La nostra demo ci ha portato in una zona molto buia senza molto contesto in termini di trama. Il nostro obiettivo era quello di progredire, uccidere cose, morire e riprovare, quindi dal punto di vista del lore abbiamo ottenuto davvero pochissime informazioni. Tuttavia, abbiamo potuto prendere confidenza con il mondo creato da Project Vein. Lo studio ha abilmente intrecciato due stili diversi - fantasy e post-apocalittico - ma li ha messi insieme in modo tale da offrire qualcosa di completamente nuovo. Nessuno dei due generi è in contrasto tra loro, e il fatto che entrambi siano tratteggiati in un modo così oscuro e tetro vuol dire che non abbiamo mai la sensazione di muoverci distintamente da una parte all'altra; si ha sempre la sensazione di muoverci senza soluzione di continuità e in modo soddisfacente.

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La nostra prova di Code Vein è partita da una squallida caverna, ma mentre avanzavamo e sconfiggevamo gli orrori che si presentavano al nostro cospetto, abbiamo raggiunto un edificio crollato e infine il mondo esterno, a sua volta costituito da una metropoli in rovina. Anche quando il sole splendeva luminoso all'esterno, c'era comunque quell'atmosfera inconfondibilmente pesante di terrore, soprattutto perché le uniche cose viventi che abbiamo potuto vedere erano mostruosità che sembravano volerci trasformare nel loro prossimo pasto. Anche gli abiti del gioco sono tutti di colore nero o rosso sangue.

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Il level design assomiglia molto a quello di Dark Souls, e Iizuka ci ha detto che il gioco è ambientato in vari "dungeon", il che significa che c'è un percorso lineare da seguire, ma con un sacco di percorsi ramificati e segreti da scoprire. Come ci si aspetterebbe da un gioco esigente come questo, se non state attenti, verrete puniti senza pietà dalle varie trappole e ghoul che si trovano in giro. Ad esempio, una volta abbiamo trovato una cassa interessante per poi scoprire che alcune creature melmose hanno cominciato a cadere dal soffitto e ci hanno messo alle strette. Come con i giochi Souls, si impara dai propri errori e ogni volta farete un po' meglio non appena scoprite chi e cosa evitare.

Dobbiamo tuttavia affermare che riteniamo che il combattimento sia un po' più tosto rispetto ai giochi da cui Code Vein trae ispirazione. A volte ci è apparso un po' frustrante dal momento che il nostro personaggio ci impiegasse troppo tempo a fare un'animazione roteante o ad alzarsi dopo aver ricevuto un colpo, e visto che i nemici sono sempre così veloci e mortali come in questo tipo di esperienze, questo può fare la differenza tra la vita e la morte, vittoria e sconfitta. Un po' più di raffinatezza in questo reparto non sarebbe male, ma vogliamo precisare che si tratta solo di un piccolo inconveniente, anche se lo abbiamo notato alcune volte.

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Mentre stavamo schivando, rotolando e punzecchiando i nostri avversari, siamo stati affiancati da un'alleata IA con un fucile, che si è rivelata molto utile. All'inizio, quando è morta rapidamente a causa di un nemico, la abbiamo criticata, ma ci siamo resi conto che tutto dipende dal modo in cui la usate. Se scappate e lasciate che sia lei ad affrontare i nemici da sola, morirà rapidamente, e anche se questa potrebbe sembrare un'idea divertente, vi renderete conto che non va bene, è tutta una questione di equilibrio. Il personaggio è sicuramente più efficace a fare danni da lontano mentre voi vi occupate delle fila nemiche da vicino, e per di più può anche farvi rivivere usando la sua salute, nel caso veniste uccisi. Con così tanti giochi che hanno compagni IA inutili o frustranti, questo aspetto rappresenta sicuramente una boccata d'aria fresca e abbiamo apprezzato la presenza di qualcuno che ci guarda le spalle.

È un peccato non aver avuto un po' di tempo in più con il gioco, dato che siamo stati accolti da una serie di controlli piuttosto ostili, ma abbiamo trascorso la maggior parte del nostro tempo a fare i conti con le basi del movimento e gli attacchi leggeri/pesanti. Come menzionato nel nostro hands-on al TGS, le abilità magiche saranno vitali nel gioco principale, così come scegliere le armi giuste. Abbiamo optato per una combinazione tra una piccola spada veloce e un danno ben bilanciati, così come una baionetta che abbiamo trovato e che ci ha permesso di infliggere danni da lontano e far disperdere in nemici. Ci sono anche armi tremendamente potenti, come le spade giganti e una mazza enorme, quindi ci sono opzioni per coloro che preferiscono un'alternativa più pesante, ma più lenta.

Come ci si aspetterebbe da un gioco del genere, c'è un giusto equilibrio tra nemici più semplici, che è possibile disperdere in modo relativamente facile, e i boss, e alla conclusione del livello demo, abbiamo avuto modo di incontrare uno di questi boss. Questa creatura umanoide era una specie di cavaliere con una lancia spietata, e questo ci ha ricordato incredibilmente Bloodborne più di ogni altra cosa, in quanto abbiamo combattuto ad un ritmo veloce. Se si rimane a distanza, questa tattica gli permette di usare i suoi attacchi corsa/teletrasporto con effetti devastanti, quindi abbiamo dovuto evitarlo rimanendo costantemente davanti a lui, mentre la nostra amica gli sparava addosso e ogni tanto ci aiutava a guarire. In questo modo siamo riusciti a sconfiggere finalmente il nostro nemico, ma non senza la solita quantità di maledizioni e imprecazioni.

Abbiamo già menzionato i giochi From Software in questa anteprima, ma a ragione. Una volta che siamo entrati nel mondo creato da Project Vein, ci sono subito tornati alla mente i momenti in cui abbiamo affrontato i nostri nemici in Dark Souls e Bloodborne, ma principalmente in termini di combattimento e struttura. Ma non fraintendeteci, Project Vein ha creato un mondo davvero unico, caratterizzato da un'oscurità opprimente e uno stile elegante che combina il realismo grintoso del mondo post-apocalittico con uno stravagante stile anime fantasy vampirico. È elegante, bellissimo e molto divertente, e non vediamo l'ora di tuffarci di nuovo nel suo fantastico mondo.

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