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Call of Juarez: Gunslinger

Call of Juarez: Gunslinger

Un vecchio cowboy ci racconta una storia, e noi la viviamo sulla nostra pelle. Il nuovo Call of Juarez ritorna alle origini della serie, ma lo fa in una maniera inattesa.

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Il nuovo Call of Juarez è passato dal supporto fisico a quello digitale, ritornando dalla modernità al vecchio West, con l'ennesimo lifting a base di cel-shading, senza i molteplici punti di vista e con un'unica voce che guida l'intera avventura.

Quella voce appartiene all'impolverato e logoro cowboy che interpretiamo. Narrata interamente in flashback, la vicenda tratta di un personaggio che ha sulle spalle una vita di peccati e che, seduto in un saloon, ci racconta i suoi anni tra alcuni dei più famosi fuorilegge degli Stati Uniti.

L'impianto narrativo permette a Techland di saltare tra gli anni e le ambientazioni in maniera semplice, offrendo una varietà di elementi di gameplay che si alternano in maniera veloce. Oggi ci vengono concessi quindici minuti di tour in una casa colonica, e una sparatoria a fianco di Billy the Kid (un veterano brizzolato, vestito come un cowboy stereotipato e introdotto da alcune cut-scene a fumetti) che ci ripresentano le meccaniche di gameplay.

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Un HUD abbastanza luminoso mantiene tre elementi costanti: un'icona di una pistola nell'angolo in alto a sinistra dello schermo, un paio di dadi in alto a destra, e il numero di proiettili dalla nostra arma scelta. La pistola mostra la carica di un bonus definito "Concentrazione", uno slow-motion che colora di rosso gli obiettivi da colpire. I dadi sono per il "Senso della morte", un altro slow-motion che ci dà all'ultimo secondo la possibilità di schivare un proiettile con un tocco dello stick di sinistra.

C'è anche un albero delle abilità sepolto fra i menù, che si sblocca a poco a poco attraverso i punti esperienza, e che si divide fra la possibilità di scegliere un approccio offensivo (un pistolero con vantaggi vari, tra cui i tempi di ricarica più brevi), un approccio a lungo raggio, difensivo, eccetera.

Oltre al tocco leggero della grafica cel-shading, si nota il consueto stile arcade. Un grosso testo appare per marcare ogni uccisione, e mentre il gioco è un sparatutto in prima persona, la demo si è rivelata piena di sequenze da "cecchino", sulla cima di torri dell'acqua o dalle finesre del primo piano di un edificio. Questo, accoppiato con un copione fatto di battute secche e stereotipate, ci fa sentire la presenza di Mad Dog McCree.

Un elemento che si rinforza dal grande lavoro di recitazione del narratore. Si tratta di una versione Alpha, e il gioco non arriverà prima del 2013, ma la voce sembrava tenere testa a capolavori di recitazione del calibro di Bastion, o di alcuni titoli Western moderni.

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Eppure, il gioco abbonda di ingegnosi espedienti. Il narratore imita la voce di qualunque personaggio famoso di cui stia parlando (Butch Cassidy e Jesse James sono solo alcune delle figure che appaiono nel gioco), aiutandoci a delineare gli obiettivi della missione e a rafforzare l'idea che questo gioco si svolge attraverso gli occhi di uno spettatore che ascolta una storia.

Questo ultimo punto è intrigante. C'è la possibilità che il resoconto orale del narratore e quello che effettivamente si vede sullo schermo possano divergere. Poiché lo studio di sviluppo si è dilettato con i molteplici punti di vista che hanno caratterizzato il resto della serie, c'è del potenziale perché questa sia ben più di una bella storia Western.

Perché non c'è nulla che sembri una chiara storia tratta dal Vecchio West. Le leggende del crimine di cui si parla sembrano figure estreme ed estremizzate, e il vecchio narratore sembra ricorrere ad iperboli e a qualche menzogna. Speriamo davvero che tra le emozioni arcade di un semplice spararutto (e tra le altre modalità che Techland deciderà di includere nel gioco) ci sia quell'ambiguità che abbiamo potuto affrontare durante il nostro poco tempo in compagnia di Gunsliger.

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