Blizzard risponde alle critiche per le code in WoW: Classic

World of Warcraft: Classic ha aperto i suoi server questa settimana, anche se molti giocatori si sono trovati di fronte a un'interminabile coda di attesa quando hanno cercato di collegarsi online, causando alcune proteste dirette a Blizzard che denunciano una mancanza di lungimiranza sulla disponibilità dei server.

A tal proposito, il game director Ion Hazzikostas ha risposto direttamente tramite i forum, spiegando che c'erano altre priorità in mente quando si pensava ai server.

"Capisco la frustrazione: anticipare e pianificare di tornare indietro in questo mondo che tutti abbiamo perso, solo per ritrovarsi bloccati in una lunga coda, non è l'esperienza che vorremmo", ha detto.

"Ma dall'inizio della pianificazione per questo lancio, abbiamo cercato di dare priorità alla salute a lungo termine delle nostre comunità dei reami, riconoscendo che se avessimo superato il numero massimo al momento del lancio, avremmo potuto intervenire introducendo ulteriori reami nelle ore successive al lancio. Ma se fossimo usciti con troppi server, nelle settimane o nei mesi a venire avremmo un problema molto più difficile da risolvere. Esistono strumenti come i trasferimenti gratuiti di personaggi disponibili come soluzione a lungo termine per i regni sottopopolati, [ma] questo processo sarebbe tremendamente distruttivo per le comunità, e quindi è qualcosa che vogliamo evitare il più possibile ".

"Pertanto, abbiamo preso la strada del lancio con pochi reami, sufficienti per prosperare ancora nel caso in cui le nostre stime più prudenti finissero per dimostrarsi accurate, pur avendo abbastanza server pronti per l'attivazione, se necessario. E chiaramente è "necessario".

"Finora abbiamo lanciato oltre 20 nuovi reami in tutto il mondo in tutto il mondo e saremo attivi 24 ore su 24 continuando a farlo fino a quando tutti coloro che vorranno sperimentare Classic non saranno in grado di farlo. [...] Vogliamo assicurarci che ogni reame abbia una popolazione sana nel lungo periodo".