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Birds of Steel

Birds of Steel

In un mondo governato dai giochi di volo arcade, Birds of Steel si propone come un prodotto adatto a tutti i palati. Nonostante qualche difetto, Gaijin ha fatto davvero un ottimo lavoro.

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I tempi dei simulatori di volo militari sono ormai passati. È sufficiente fare una breve ricerca tra le community online per scoprire quanto questo genere sia ormai impantanato da almeno un decennio. Eppure, in questo pantano, sguazzano ancora migliaia di appassionati. Prendete titoli come Falcon 4, un gioco vecchio di quattordici anni che ancora oggi vanta una community di tutto rispetto, nonché la nomea di miglior simulatore di volo esistente.

Quattordici anni di vita per un videogioco equivale a due generazioni. Si tratta di un risultato straordinario, che persino i migliori MMO faticano a raggiunger. È evidente, dunque, che i simulatori di volo hanno una longevità davvero impressionante.

Si tratta, però, di un'arma a doppio taglio. Se il simulatore continua a vivere, lo stesso non si può dire dell'azienda che lo produce. I tanti appassionati che hanno comprato ed acquistato Falcon 4, ad esempio, lo hanno fatto nel giro di anni, portando nelle casse dei produttori delle cifre sempre più esigue, vuoi per il deprezzamento, vuoi per la comparsa di competitor. Morale della favola, Microprose fallì Inoltre, il genere della simulazione si presta poco al fenomeno del versioning: il sequel di un prodotto complesso spesso si traduce in un semplice aggiornamento, che dagli appassionati viene percepito come una patch pagata a prezzo pieno. Prendete le differenze tra Flight Simulator 2004 e Flight Simulator X: due prodotti pressoché identici, che portarono alla chiusura del progetto e al conseguente smantellamento dello studio ACES di Microsoft.

Inoltre, non bisogna dimenticare il declino del mondo PC - un universo tradizionalmente legato ai simulatori di volo - una morte iniziata con l'avvento della nuova generazione di console. Oggi questo mondo sta rivivendo, grazie alle release digitali e al crescente mercato indie, tuttavia non si può negare che la latitanza dei simulatori di volo nell'ultimo lustro sia legata anche a questo fatto.

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Birds of Steel

Questo lunghissimo preambolo per arrivare a parlare di Birds of Steel. Perché, per la prima volta dopo tanti anni, posso finalmente affermare di avere visto quello che qualche anno fa reputavo semplicemente impossibile: un simulatore di volo su console.

I puristi ora salteranno sulla sedia, a ragione. Birds of Steel non è un simulatore totale. Non richiede di leggere voluminosi manuali o di passare lunghe ore di addestramento solo per imparare a decollare: dopo cinque minuti siamo già in volo, abbiamo già effettuato un tonneau e abbattuto i primi bersagli. Eppure, vi sono elementi indiscutibilmente legati al mondo della simulazione e solitamente assenti nella maggior parte delle produzioni legate agli aerei della seconda Guerra Mondiale.

Il gioco è suddiviso in tre forme di difficoltà, ed è proprio questo che rende il titolo particolarmente interessante. In difficoltà semplificata, Birds of Steel si trasforma in un gioco di volo arcade, alla pari di giochi come Blazing Angels. Si vola e si spara, ma il controllo dell'aeromobile è completamente assistito e la potenza di fuoco è drammaticamente elevata: pochi colpi ben assestati possono abbattere un bombardiere. In difficoltà realistica, le cose cambiano: l'aereo richiede molta attenzione, chiede al giocatore di controllare l'imbardata (ovvero, il timone), entra in stallo e in vite in maniera imperdonabile. Le armi sono meno efficaci, e in generale si corre un grosso rischio di essere abbattuti. In difficoltà simulazione, infine, l'aereo presenta parametri di volo ancora più complessi e, in più, si sbarazza dell'hud: ovvero, sullo schermo non è possibile leggere i dati relativi all'altitudine, alla velocità, alla potenza del motore e alla posizione di alleati e nemici. Oltre a questo è possibile scegliere di limitare il carburante e i proiettili, per un'esperienza ancora più realistica.

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In difficoltà simulazione il gioco diventa terribilmente difficile. Ho tentato di atterrare su di una portaerei almeno venti o trenta volte, senza successo. Lo stesso è accaduto in una missione dove dovevo fronteggiare uno stormo di bombardieri con solo un compagno: dieci, quindici tentativi senza mai riuscire a completare il mio compito. Il tutto perché il gioco richiede un controllo di precisione, impossibile da ottenere con gli stick analogici del proprio joypad.

Birds of Steel

Le cose cambiano radicalmente con un joystick. Sono stato costretto ad acquistare un joystick per Xbox 360 (nello specifico, un Saitek Aviator) per vedere il "miracolo" compiersi sullo schermo: con un controller adatto, il gioco si trasforma nell'esperienza più vicina a un simulatore di volo attualmente disponibile su console.

Ci sono, però, alcuni difetti: in primo luogo in modalità simulazione si dovrebbero poter leggere i parametri dagli strumenti di bordo. La cosa funziona solo controllando il punto di vista con l'hat switch (uno strumento presente solo sui joystick) e solo se non si vola controluce. Quando si punta direttamente il sole gli strumenti diventano troppo scuri per essere letti. Una scelta che, evidentemente, mira al realismo ma che si traduce in un'esperienza frustrante, in particolare in fase di atterraggio dove il controllo del variometro è fondamentale.

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Anche sui modelli di volo ho qualche dubbio: gli aerei entrano in vite verticale con troppa facilità. Non ho mai volato su di uno Spitfire o su di un P51, ma credo che gli aerei da caccia avessero una maneggevolezza maggiore di quella mostrata nel gioco.

Per quanto riguarda le missioni, il gioco è diviso in tre parti: è disponibile una campagna storica, che segue le vicende di tre diversi teatri: gli USA del periodo prebellico, la guerra del Pacifico e la guerra d'Europa. Il primo teatro è una sorta di tutorial, mentre gli altri due seguono vicende storiche reali (e, ambiziosamente, cercano di ricrearle) in un buon numero diverso di missioni. A questa prima modalità si affiancano delle missioni singole (da giocare anche in multiplayer) e una campagna dinamica, che assegna missioni casuali e determina lo spostamento della linea del fronte, un po' come avveniva nel già citato Falcon 4. Quest'ultima modalità prolunga in maniera interessante la longevità del titolo: nonostante le missioni siano molto simili tra loro (abbatti, difendi, bombarda, eccetera) è divertente vedere l'evoluzione della situazione in seguito alle proprie azioni.

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Un altro aspetto interessante del gioco è dato dalla quantità di aerei disponibili. Ce ne sono davvero tantissimi, e gli sviluppatori di Gaijin hanno fatto davvero un ottimo lavoro per ricreare i velivoli più importanti della seconda Guerra Mondiale.

Ogni aereo deve essere sbloccato grazie a dei punti accumulati attraverso le missioni. Sbloccare tutti gli aerei è un processo lungo, e solo i giocatori più hardcore riusciranno a completare il loro hangar. Il profilo viene costantemente salvato online. Ampio spazio anche alla personalizzazione dei velivoli, con decalcomanie e vernici piazzate in un editor degno dell'editor di auto presente in Forza Motorsport 4.

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A livello grafico il gioco è buono ma non eccezionale, soprattutto negli anonimi scenari del Pacifico, in cui per la maggior parte del tempo si vola sull'acqua. Gli sviluppatori hanno cercato di rendere le cose più interessanti con effetti meteo di discreta fattura, ma in fin dei conti finché si vola sull'oceano c'è poco da ammirare. Ben diverso il discorso quando ci si sposta sulla terraferma, dove villaggi, strade, ponti creano uno scenario più piacevole.

Birds of Steel non è un gioco perfetto, e non è certo il simulatore di volo più preciso mai creato. Eppure, credo sia necessario elogiare questo gioco. Si tratta semplicemente del prodotto più vicino a un simulatore di volo "vecchio stile" disponibile su console. I veri appassionati faranno meglio ad acquistare questo gioco in coppia con un joystick, per godersi l'esperienza al massimo delle sue potenzialità. Non ve ne pentirete.

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09 Gamereactor Italia
9 / 10
+
Il gioco console più vicino a una simulazione di volo, grande varietà di aerei, campagna dinamica
-
È troppo difficile senza joystick, grafica un po' anonima, cockpit non perfetto
overall score
Questo è il voto del nostro network. E il tuo qual è? Il voto del network è la media dei voti di tutti i Paesi

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