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Alan Wake

Alan Wake: Il Segnale

Il nostro scrittore finlandese preferito si è intrappolato nei suoi stessi incubi nella prima espansione di Alan Wake. Jonas Mäki ha aiutato Alan a venirne fuori...

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Alan Wake era al contempo spaventoso e suggestivo e aveva un sacco di potenziale. Potenziale non sfruttato, purtroppo. Da un lato era divertente e ben scritto, dall'altro ripetitivo e mutilato da combattimenti senza senso che non aggiungevano nulla all'esperienza di gioco.

Ma il concept era ottimo. Non sapevi mai che cosa fosse reale e che cosa non lo fosse, ed è proprio su questo aspetto che Remedy ha basato la prima espansione del gioco: Il Segnale. Si tratta di un'espansione gratuita per chi ha acquistato una copia nuova del gioco (il codice è incluso nella confezione). Per chi possiede un usato o ha avuto la malaugurata sfiga di perdere il cartoncino, dovrà sborsare 560 punti. Un prezzo onesto, a dire la verità.

Prendiamoci un momento per segnalare che da questo momento in poi della recensione ci saranno degli spoiler, in quanto Il Segnale comincia là dove Alan Wake finisce. Il nostro povero scrittore ha un maggior senso della realtà, ma la sua mente è ancora disordinata. Il Segnale, in effetti, ha luogo all'interno della stessa mente di Alan. Ne risulta un mondo ancora più incasinato del primo.

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Il problema principale con Il Segnale è che manca una vera e propria storia. Alan è intrappolato nei suoi sogni, e rispetto alla storia principale nella quale si continuava a cercare la moglie scomparsa, Il Segnale non contiene alcun espediente narrativo che porti avanti la storia. Non rivelerò che cos'è "il segnale", ma in ogni caso la storia si può considerare in buona approssimazione assente.

La mente di Alan è un luogo pericoloso e Bright Falls si trasforma di fronte ai nostri occhi. Uno spazio aperto può improvvisamente diventare una foresta, le strade possono dividersi e i ponti apparire dal nulla. Lettere svolazzano qua e là nell'aria e se si illuminano con la propria torcia si possono acquisire batterie o munizioni. Tutti questi aspetti rendono l'atmosfera malata.

Il Segnale è più difficile del primo titolo, un aspetto dovuto proprio all'assenza di una storia. In questo senso il gioco ne guadagna. Senza un'eccitante storia da seguire, i combattimenti diventano molto più intensi. E poiché la difficoltà è maggiore, spesso è necessario lanciarsi in fughe rocambolesche, nelle quali è davvero necessario lottare per sopravvivere.

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Sono inoltre estremamente grato che non ci siano oggetti da raccogliere. Niente termos disseminati in posti assurdi o manoscritti nascosti. Ci sono dieci sveglie, a simboleggiare la necessità di Alan di svegliarsi. E sono solo dieci, per fortuna.

A parte questo, è triste constatare l'assenza di una storia in Il Segnale. Forse la prossima espansione intitolata The Writer sarà diversa. In ogni caso il gioco è ancora divertente, ha una bella grafica ed è spesso molto emozionante. Se questo gioco fosse stato un capitolo del titolo originale, probabilmente sarebbe stato uno dei migliori. Provatelo, ne vale veramente la pena.

07 Gamereactor Italia
7 / 10
+
Emozionante, combattimenti difficili, splendidi ambienti
-
Storia assente
overall score
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